La Nuova Sardegna

Ad Olbia ritorna l’incubo città in stato di allerta

di Tiziana Simula
Ad Olbia ritorna l’incubo città in stato di allerta

Pochi danni dopo le prime piogge ma il ricordo del 2013 non permette distrazioni Una giornata di attesa surreale. Nizzi: «Qualche problema in campagna»

29 novembre 2020
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OLBIA. Le paratie alle porte, le macchine al sicuro e gli occhi al cielo nella speranza che finisca presto. Perché la paura ritorna a ogni temporale, è una ferita che si riapre in una città che esattamente sette anni fa ha pianto sei vittime, 13 in Gallura, ingoiate dall’acqua e dal fango del ciclone Cleopatra. L’attenzione a Olbia è altissima: lo stato di allerta rossa ha fatto scattare fin da venerdì le misure di protezione. Che si sono intensificate ieri col passare delle ore e il peggiorare delle condizioni meteo, con una pioggia incessante che non ha dato tregua per tutto il giorno. E per oggi è prevista ancora allerta rossa.

Le riunioni del Coc, il centro operativo comunale, continuano a susseguirsi per mettere a punto piani e azioni di salvaguardia in via precauzionale in base all’evolversi della situazione. Già nella mattinata di ieri il sindaco Settimo Nizzi aveva esortato i cittadini ad evitare di uscire di casa durante tutta la durata dell’allerta, raccomandando alle famiglie che abitano nelle zone a rischio, alluvionate nel 2013 e nel 2015, a lasciare i seminterrati o i pianterreno e di salire a quelli superiori. Da venerdì scuole, parchi e cimiteri sono chiusi. Sospeso fino a lunedì il servizio di raccolta dei rifiuti. In serata, nuova riunione del Coc e nuove misure per fronteggiare l’aggravarsi del maltempo.

«Abbiamo spostato in due alberghi quattro famiglie che abitavano in zone a rischio – spiega il sindaco Settimo Nizzi – Abbiamo aperto due palestre: due persone positive al Covid sono ora ospitate nella palestra di Isticadeddu, utilizzata anche nel primo periodo della pandemia, quella della scuola media Diaz sarà a disposizione dei negativi. Per precauzione sono stati chiusi i due sottopassi e il tunnel. Possiamo dire che al momento non registriamo particolari difficoltà. Si sono allagate due strade in uno dei rioni a rischio, un allagamento minimo, di dieci centimetri. È esondato il torrente Enas che si immette nel Padrongianus: l’acqua si è riversata in campagna. Abbiamo quindi chiuso una strada rurale». Per tutta la sera la polizia municipale ha fatto il giro della città per avvertire la popolazione di non uscire di casa, di stare ai piani alti e di spostare le auto in zone sicure. Mobilitate forze dell’ordine, protezione civile e vigili del fuoco: mezzi e specialisti soccorritori fluviali sono arrivati a rinforzare le squadre in servizio al distaccamento di Olbia, potenziamento disposto dal comando di Sassari dei vigili del fuoco per fronteggiare l’allerta meteo della Gallura.

In campo anche uomini e mezzi della Provincia. «A causa dell’esondazione di vari fiumi, stiamo intervenendo con uomini e mezzi su varie strade provinciali. Perciò invitiamo tutti a limitare al minimo gli spostamenti», avverte il sub commissario Pietro Carzedda. Mentre dalla Prefettura di Sassari arrivano notizie preoccupanti di onde anomale. Il prefetto Luisa D’Alessandro fa sapere che, da informazioni ricevute direttamente dal Dipartimento della protezione civile nazionale, è previsto un forte peggioramento «con piogge intensissime e forti mareggiate, e rischio di onde anomale con impatto sul territorio».

Oggi sarà un’altra giornata di ansia per Olbia e la Gallura. Solo dieci giorni fa, ricordava le vittime del ciclone Cleopatra con le candele accese sui davanzali delle case.

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