La Nuova Sardegna

Oristano, paura nel sud della provincia

di Enrico Carta
Oristano, paura nel sud della provincia

Tra i paesi più colpiti dalla pioggia Terralba, Arborea, Uras e San Nicolò Arcidano

29 novembre 2020
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ORISTANO. Il maltempo tiene sotto scacco il sud della provincia per circa diciotto ore. Alla fine si contano i danni con tanta amarezza, ma almeno non si contano i morti. La pioggia torrenziale ha lasciato il segno, ferite nelle case e nei campi, ma ha risparmiato le persone al contrario di quanto era accaduto durante le ore terribili del Ciclone Cleopatra. La paura di una nuova tragedia era nelle menti di tutti coloro che avevano vissuto quella di qualche anno fa, ma fortunatamente il peggio è stato evitato. Non vuol dire però che l’Oristanese sia uscito indenne dall’ondata di maltempo di ieri.

Se il nord della provincia è stato risparmiato, la pioggia ha invece lasciato dietro di sé una lunga scia di danni in tutta la zona del Terralbese, ad Arborea, più a sud a Uras e sino in Marmilla. I primi nubifragi attorno alle tre del mattino hanno immediatamente fatto andare in tilt il sistema di scolo delle acque in vari paesi. I più colpiti sono stati Terralba e San Nicolò Arcidano, ma anche a Uras, Mogoro e Arborea i vigili del fuoco hanno avuto il loro bel daffare. Alla fine di una giornata campale hanno contato un’ottantina di interventi.

Ai problemi legati alla pioggia si sono aggiunti quelli dovuti ai numerosi black out elettrici che hanno complicato la situazione perché in molte case non sono entrate in funzione le pompe sommerse ciò ha inevitabilmente portato all’allagamento di scantinati, cantine, piani seminterrati e persino di quale abitazione.

La devastazione di una giornata in cui l’acqua è continuata a venir giù copiosa sino al tardo pomeriggio la si è potuta notare anche nei campi completamente allagati. Tantissime colture nella zona del Terralbese sono state sommerse dalla gran quantità di pioggia venuta giù dal cielo e probabilmente sono andate irrimediabilmente perdute. Lo si capirà meglio nei prossimi giorni, quando si potrà tornare nei campi, sempre con uno sguardo verso il cielo nella speranza che la pioggia non sia esagerata.

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