La Nuova Sardegna

Dall’economia del mare quasi due miliardi di euro

Dall’economia del mare quasi due miliardi di euro

I dati di Intesa Sanpaolo sulla rete dei porti promuovono le potenzialità dell’isola Nel 2019 gestiti 6,6 milioni di passeggeri e 46,3 milioni di tonnellate di merci

16 dicembre 2020
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SASSARI. In un anno, il 2019, i porti della Sardegna hanno gestito 46,3 milioni di tonnellate di merci, il 10% del totale nazionale. I passeggeri che sono passati per i porti dell’isola sono 6,6 milioni, il 12% di quelli registrati in tutta Italia. I dati arrivano dalla presentazione del rapporto annuale “Italian Maritime Economy 2020” di Srm, il centro di studio e ricerca e per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo basato sui temi dell’economia del mare. Un settore importantissimo, lo dimostra il valore aggiunto generato dai settori connessi all’economia marina pari a 1,7 miliardi di euro. Le 10mila imprese della filiera del mare valgono il 6% del tessuto imprenditoriale della regione. Il trasporto marittimo è fondamentale per l’internazionalizzazione dell’economia della Sardegna; il 95% dell’import-export del territorio avviene “via mare” (in Italia è appena il 36 per cento), si tratta di 12,6 miliardi di euro. Per il 90% del totale si tratta di scambi legati a prodotti Oil&Gas, Coke e raffinati. Nel segmento dei cargo Ro-Ro (navi specializzate nel trasporto di autovetture e mezzi pesanti gommati) gli scali sardi sono tra le eccellenze italiane; con 10,9 milioni di tonnellate l’isola rappresenta il 10,3% del totale nazionale. I traffici più importanti del Porto di Cagliari sono le rinfuse (l’80%) e il Ro-Ro (l’11%, 3,7 milioni di tonnellate). Al riguardo si pensa alla realizzazione di un nuovo terminal Ro-Ro per accogliere le grandi navi, con un investimento previsto di 95 milioni. Cagliari, con 35 milioni di tonnellate di merci, è il quarto porto in Italia ed è il secondo porto “energy” in Italia con i prodotti oil che rappresentano il 78% del totale delle merci gestite dallo scalo. Cagliari si candida a diventare hub nel Mediterraneo Sud-Occidentale per il bunkeraggio sostenibile, con il rifornimento dei combustibili navali, sia tradizionali sia ecologici, e del Gnl. Anche il settore delle crociere per gli scali sardi è rilevante con prospettive interessanti nel segmento luxury. Nel 2019 Olbia e Porto Torres hanno rilevato numeri in crescita mentre a Cagliari sono sbarcati circa 273 mila crocieristi, il 31% in meno rispetto al 2018.

La pandemia, però, ha avuto un peso specifico enorme sull’economia del mare: il primo semestre 2020, a livello nazionale, ha portato con sé gli effetti facendo rilevare una movimentazione complessiva di circa 200 milioni di tonnellate, pari ad una riduzione dell’11,5% sullo stesso periodo del 2019. L’intera portualità sarda, sempre nel primo semestre, ha rilevato un calo complessivo dell’11,1%. Il dato dei passeggeri e dei crocieristi della Sardegna è quello che ha risentito in maniera più marcata come in tutto lo scenario mondiale: -66,4% sui passeggeri totali e -99,5% le crociere. «In un momento così difficile per le imprese del settore, che hanno un notevole impatto sull’economia, devono essere sostenute – afferma Pierluigi Monceri, direttore di Intesa Sanpaolo per Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise –. Il sistema portuale della Sardegna deve puntare sui driver che rappresentano la sua vocazione e attivare iniziative per attrarre nuovi traffici. Sono 3 gli imperativi su cui il sistema portuale deve impostare la propria crescita: internazionalizzazione, logistica e sviluppo del turismo. A dimostrazione dell’impegno del nostro Gruppo sul territorio, ricordo che in Sardegna abbiamo chiuso ben 17 contratti di filiera dall’agroalimentare al turismo, alle trasformazioni tecniche. Per quanto riguarda le erogazioni, sempre nella sola Sardegna, nei primi nove mesi dell’anno ha impiegato oltre 500 milioni di nuovo credito in favore delle pmi».

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