La Nuova Sardegna

Olbia, dentro un appartamento il museo delle due ruote

di Dario Budroni
Olbia, dentro un appartamento il museo delle due ruote

A Olbia il commerciante Maffei conserva 227 esemplari di moto d’epoca. La più antica una Dkw Bloch del 1931. Anche Gerry Scotti ha visitato l’esposizione

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OLBIA. Le moto lui le conserva dappertutto. Molte si trovano esattamente sotto il suo negozio. E tante altre addirittura tra le mura di un normale appartamento che nel tempo ha trasformato in un museo privato, dove le pareti sono piene di riconoscimenti e ritagli di giornale e le stanze contano decine di moto ben lucidate. Eugenio Maffei, classe 1941, è una enciclopedia delle due ruote. Certe volte lo chiamano anche dagli Stati Uniti per chiedergli informazioni e consulenze sui marchi storici e rari. Tipo «ruvido e ispido», come lui stesso si definisce, Maffei è un perfezionista della materia che ti lascia a bocca aperta quando rivela il numero delle sue moto: «A occhio dovrebbero essere 227».

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La passione. Eugenio Maffei, nato a Viareggio, vive a Olbia dal 1957. «Sono sardo di adozione. E mio figlio è nato in Sardegna. Qui ci sono arrivato per lavoro, mio fratello era già qua». Nel 1959 il primo negozio di materiali elettrici. Poi nel 1981 la nascita del negozio di moto, che porta il suo nome e che ancora oggi si trova in via Roma, vicino allo stadio Bruno Nespoli. «Ma le moto mi hanno sempre appassionato, fin da ragazzino. Già a 14 anni facevo qualche lavoretto di trasformazione sui miei ciclomotori». Negli anni Maffei, con un passato anche da manager vincente di squadre da corsa, è pian piano diventato un collezionista e un’autorità del settore. Lui delle moto sa tutto. Scrive per riviste specializzate e la Federazione motociclistica italiana lo ha nominato referente per i marchi rari e di piccola produzione. «La mia non è una passione indiscriminata. Certo, le moto mi piacciono tutte, però l’attenzione è sempre stata rivolta alle marche sconosciute. Marche che, nella maggior parte dei casi, non hanno avuto riscontro nel contesto generale dei numeri».

La collezione. Tra negozio, scantinato del negozio, museo privato e altre sue proprietà, Eugenio Maffei vanta una collezione di oltre duecento moto di ogni tipo, dallo scooter al velomotore, per un totale di un centinaio di marche. Sono tutte d’epoca e il grosso è stato prodotto tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta, anche se c’è una moto ben più vecchia: una Dkw Bloch 200 del 1931. E poi, tra le tante, ci sono una Mv Agusta 175 cs, una Beta 60 con motore Ducati, una Benotto 48 Master, una Bianchi Aquilotto, una Guzzi Trotter 40 II serie, una Ducati Cucciolo su ciclo Bianchi e altri pezzi rarissimi come un Abg Vap su un ciclo Peugeot. Anche il sito dell’Automotoclub storico italiano ha dedicato una recensione alla collezione Maffei. Un patrimonio di grande valore che rappresenta una immensa testimonianza della storia motoristica italiana e internazionale. Lo si capisce visitando soprattutto il museo privato che Maffei ha allestito in un grande appartamento, dove sono conservate decine di moto tra cui quelle a cui il collezionista è particolarmente affezionato, più stampe, ritagli di giornale, locandine e vecchie insegne.

L’autorità. Eugenio Maffei è considerato un’autorità, un punto di riferimento tanto a Olbia quanto a livello internazionale. «Mi hanno chiamato anche da Denver per chiedermi consulenze e informazioni. E ogni tanto qualcuno mi chiede di visitare il mio museo. Io non ho alcun problema, basta solo contattarmi. Mi fa piacere mostrare le mie moto». Ad aver visitato la collezione Maffei anche il conduttore Gerry Scotti e addirittura Mauro Forghieri, ingegnere, progettista di auto da Formula 1 e direttore tecnico della Scuderia Ferrari ai tempi di Lauda, Scheckter e Villeneuve. Diverse le mostre, sempre di grande successo, che come protagoniste hanno avuto le moto della collezione Maffei.

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