La Nuova Sardegna

Più autobus per gli studenti e controlli alle fermate

di Silvia Sanna
Più autobus per gli studenti e controlli alle fermate

Il piano dell’Arst con il coinvolgimento dei privati: in campo 254 mezzi extra

29 gennaio 2021
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SASSARI. Si parte con più autobus e soprattutto più corse: stop agli assembramenti sui mezzi, nei quali la percentuale di riempimento – tra posti a sedere e posti in piedi – non potrà superare il 50%. L’esordio sarà lunedì 1 febbraio, quando anche in Sardegna ricominceranno le lezioni in presenza per gli studenti delle Superiori: non tutti nella fase iniziale, ma una quota variabile tra il 50 e il 75% a seconda delle decisioni dei dirigenti e delle necessità dei singoli istituti. La buona notizia è che il piano trasporti c’è, quella meno buona è che i servizi aggiuntivi sono stati autorizzati dall’assessorato sino al 28 febbraio. L’obiettivo è però offrirli sino alla fine dell’anno scolastico, per fare viaggiare i ragazzi in sicurezza ed arginare la diffusione del virus. E le risorse deliberate proprio ieri dai ministeri dei Trasporti e dell’Economia a favore delle Regioni e province autonome – 195 milioni subito come anticipazione del totale di 390 – serviranno a integrare l’importo deliberato dalla Regione a fine settembre: circa 2 milioni a favore dell’Arst per inserire nuove corse e affidarne altre in convenzione ai privati e 1 milione ai Comuni per potenziare il servizio scuolabus. Con le risorse attualmente disponibili, il servizio è garantito sino alla fine del mese, con una spesa giornaliera stimata di oltre 88mila euro.

Pubblico e privato. La grande novità è l’ingresso dei privati: sono 68 le aziende di trasporto coinvolte nel maxi piano. Tutte lavoreranno in stretta collaborazione con l’Arst che affiderà le corse in convenzione a seconda delle necessità sulla base della affluenza e dunque dell’indice di rischio. L’apertura ai privati era stata considerata indispensabile da subito dalla Filt Cgil, che con il suo segretario regionale Arnaldo Boeddu aveva chiesto alla Regione di attivare la procedura. L’appello è stato accolto con l’approvazione all’unanimità della legge da parte del consiglio regionale ai primi di ottobre. Ma solo ora, dopo lo stop alle lezioni in presenza stabilito a novembre, il piano può partire.

La strategia. Complessivamente sono poco meno di 600 le corse aggiuntive previste che saranno effettuate mettendo in campo 254 mezzi di trasporto in più rispetto al periodo pre Covid: le corse extra interesseranno in particolare i collegamenti verso i capoluoghi di provincia, sede del maggior numero di istituti. L’Arst, che coordina il piano, utilizzerà il maggior numero di corse aggiuntive ma una quota pari a circa il 25% sarà affidata alle altre aziende di trasporto, sia pubbliche sia private. Per quanto riguarda i mezzi aggiuntivi, anche in questo la maggior parte è dell’Arst: 192, pari al 76% del totale. I mezzi in più avranno di base i principali capolinea nei maggiori comuni dell’isola, dove la richiesta è più forte. Nella distribuzione regionale, 116 saranno dislocati nella città metropolitana di Cagliari e nella provincia del Sud Sardegna, 70 in provincia di Sassari, 42 in quella di Nuoro e 26 infine nell’Oristanese. La spesa giornaliera ammonta a 88mila 600 euro, il costo per l’utilizzo di ogni singolo autobus è di 350 euro.

I controlli. È la seconda importante novità del piano: i controlli alla fermata dell’autobus per evitare assembramenti tra ragazzi e comportamenti a rischio. Se infatti a scuola gli studenti seguono regole precise, a iniziare dal distanziamento, e gli autobus viaggeranno a metà carico, la situazione di maggiore rischio per la diffusione del contagio è proprio quella dell’attesa del mezzo per arrivare a scuola e per rientrare a casa, quando ci si rilassa, si chiacchiera e spesso si abbassa la mascherina. Da lunedì e per almeno due settimane, saranno controllate 84 capolinea-fermate degli autobus, quelle più esposte al rischio di affollamento. In una ventina ci sarà personale dell’Arst, nelle altre personale esterno (comunale o delle forse dell’ordine). Nell’attesa che entrino in campo anche i volontari della Protezione civile, così come stabilito nei tavoli in prefettura convocati per affrontare il tema delicato del rientro a scuola.

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