La Nuova Sardegna

Scambio di giganti tra Cagliari e Cabras

Claudio Zoccheddu
Scambio di giganti tra Cagliari e Cabras

Il direttore del museo archeologico nazionale: «Pronti a destinare due statue nel Sinis in attesa che termini il restauro»

20 febbraio 2021
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SASSARI. Potrebbe essere considerato qualcosa di più di uno scambio alla pari. Visti i tempi di “guerra”, infatti, si tratta quasi di una proposta di pace che ha l’intento di riportare serenità e una più dettagliata e corretta messa a fuoco delle forze in campo.

L’idea è di Francesco Muscolino, direttore del museo archeologico nazionale di Cagliari dallo scorso novembre: «Per il momento la nostra è una proposta e attualmente è al vaglio del Ministero – spiega il direttore – ma siamo disponibili a destinare a Cabras due dei giganti esposti a Cagliari, in modo che l’offerta del museo civico locale non venga depotenziata dal trasferimento delle sculture destinate al restauro». Una sostituzione temporanea che porterebbe in laguna due dei cinque giganti “completi” esposti a Cagliari, in attesa che la fondazione che dovrebbe gestire il patrimonio archeologico del Sinis diventi realtà. L’intenzione di Muscolino, comunque, resta: «Credo che una soluzione di questo tipo possa rasserenare gli animi – aggiunge – ma anche far capire a tutti che il museo di Cagliari è un’istituzione realmente legata al territorio e non un ente accentratore, come invece è stato descritto negli ultimi tempi». Ed è sempre il direttore del museo nazionale – uno dei 30 resi “autonomi” dalla gestione delle soprintendenze dopo la riforma Franceschini del 2019 – a chiarire un altro aspetto poco pubblicizzato dell’intera vicenda. Perché se è vero che la soprintendente Maura Picciau spinge per il trasferimento dei giganti a Cagliari per il restauro, è vero anche l’esposizione è un argomento del tutto slegato dalla vicenda: «Non accoglieremo altre statue di Mont’e Prama – conferma Muscolino –. Anzi, l’eventuale trasferimento di due giganti in “sostituzione” di quelli sotto restauro non ci crea alcuna angoscia. Sappiamo benissimo che l’intesa in via di definizione tra Ministero, Regione e Comune prevede il ritorno a Cabras della gran parte del complesso e personalmente penso che sia giusto così. A Cagliari resteranno solo alcuni esemplari, forse due, ma dovremo valutare con attenzione. Ciò che sarà esposto a Cagliari sarà nient’altro che uno spot promozionale per il Sinis. D’altra parte, è questo lo scopo del museo nazionale: offrire ai visitatori, che prima della pandemia erano tanti, un biglietto da visita dei territori dell’isola». In attesa del nulla osta ministeriale allo “scambio”, resta il peso della proposta. E se le buone intenzioni fossero protocollabili, negli uffici del comune di Cabras ci sarebbe di che lavorare.

Le reazioni in laguna. Il sindaco di Cabras, Andrea Abis, ha accolto con ottimismo la proposta di Francesco Muscolino, senza tuttavia entrare troppo nel dettaglio: «Queste dichiarazioni sono importanti e fanno parte di una serie di opzioni che stiamo discutendo in questi giorni – spiega Abis –. Mi fa piacere che il direttore del museo di Cagliari si sia espresso in questi termini, le sue parole dimostrano che forse è davvero arrivato il momento di muovere i primi passi che ci porteranno a valorizzare la grande esposizione dei giganti nel territorio di Cabras e il grande di parco di scavi archeologici che sarebbe necessario aprire nel Sinis».

La fondazione. Mentre le diplomazie sono al lavoro per cercare una via d’uscita allo scontro tra Comune e Soprintendenza, arrivano anche alcuni aggiornamenti sulla costituzione della fondazione. Tutto sembrava cristallizzato alla presa di posizione della Regione, che chiedeva la maggioranza nel futuro consiglio d’amministrazione. Eppure, sembra che anche questo scoglio possa essere superato. Non ci sono comunicazioni ufficiali ma è ormai appurato che le linee di comunicazione aperte tra Ministero, Regione e Comune siano calde. Dopo le dichiarazioni del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, sul ritorno in laguna della gran parte del complesso scultoreo, qualcosa si è mosso. La soluzione potrebbe essere più vicina del previsto e alcune posizioni potrebbero essere meno solide di quanto apparissero appena qualche giorno fa. L’idea di creare un ente che possa gestire l’intero patrimonio archeologico del Sinis non è tramontata e gli inaspettati segnali di distensione proposti dalla direzione del museo di Cagliari sembrano svelare una trattativa piuttosto avviata anche sul futuro della fondazione.

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