La Nuova Sardegna

Pasqua all'Hotel Cervo: la Costa Smeralda ci prova

di Antonello Sechi
Pasqua all'Hotel Cervo: la Costa Smeralda ci prova

I vertici della holding hanno annunciato la volontà di riaprire le proprie strutture

26 febbraio 2021
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ARZACHENA. L’appello a riaprire la Costa Smeralda e far ripartire il turismo a Pasqua è stato raccolto. L’Hotel Cervo riaprirà a fine marzo. E per sottolineare che per la Smeralda Holding è un gesto importante, a portare la buona novella al sindaco Roberto Ragnedda e alla intera maggioranza consiliare del comune di Arzachena sono stati, ieri mattina, Franco Carraro e Mario Ferraro, rispettivamente presidente e amministratore delegato della società che fa capo alla Qatar Investment Authority. Un blitz al massimo livello che, sfidando anche i timori di un viaggio in tempi di Covid, punta a mettere fine al grande freddo che caratterizza i rapporti tra l’amministrazione comunale e la società proprietaria degli alberghi extralusso, delle altre strutture ricettive e dei terreni appartenuti a Karim Aga Khan.

«Siamo venuti ad Arzachena – chiarisce Franco Carraro dopo l’incontro – per spiegare che la nostra aspirazione è quella di riprendere l’attività nella massima sicurezza per tutti, con beneficio per i lavoratori, per il territorio e per la nostra società. Dal 1963 la Costa Smeralda è una delle mete di vacanza più prestigiose nel mondo e non è facile mantenersi a questi livelli. Per questo, bisogna che ci sia accordo tra il Comune e l’imprenditore».

Mario Ferraro conferma: «Abbiamo incontrato il sindaco e l’amministrazione per discutere le strategie anche a lungo termine per la Costa Smeralda. Un primo incontro positivo, con tante idee da sviluppare in prossimi appuntamenti. Abbiamo accolto con molto favore la richiesta di riaprire al più presto la destinazione. Apriremo l’Hotel Cervo la settimana prima di Pasqua con un piano progressivo che ci porterà a regime, come prima del Covid. Ci saranno tante sfide e restrizioni, ma con l’ausilio di un sistema di vaccinazione e di protocolli sanitari efficienti si può ripartire in sicurezza».

Roberto Ragnedda incassa con il sorriso sulle labbra. È stato lui, nei giorni scorsi, a lanciare il sasso nello stagno chiedendo pubblicamente alla Smeralda Holding di riaprire gli hotel e le altre strutture già da Pasqua, e alla Regione di vaccinare prima dell’inizio della stagione turistica tutto il personale del settore. Obiettivo: mandare un segnale preciso al mercato turistico, ovvero la Costa Smeralda e la Sardegna sono destinazioni sicure. E un segnale a tutti gli altri operatori che prima di decidere se e per quanto tempo aprire guardano a quello che fanno i grandi alberghi di Porto Cervo e dintorni.

«Siamo contenti – commenta il sindaco di Arzachena subito dopo il faccia a faccia con Carraro e Ferraro –, i grandi imprenditori si vedono nel momento giusto ed è giusto che trainino il territorio. Abbiamo fatto un ragionamento a tutto tondo, facendo presenti le esigenze del territorio».

Tra le esigenze c’è sicuramente quella dei posti di lavoro. Né Ragnedda né il presidente del consiglio comunale Rino Cudoni hanno nascosto in questi anni l’insoddisfazione crescente nei confronti della gestione della proprietà qatariota. Paragonata esplicitamente a quella dell’Aga Khan, sempre attento – è stato sottolineato più volte – al rapporto e alle ricadute economiche della Costa Smeralda sulla comunità arzachenese. L’estate 2020, quella del Covid, da questo punto di vista è stata esplosiva, con l’apertura degli hotel solo a luglio e contratti di lavoro stagionali ridotti a tre-quattro settimane. Cosa che, con il conseguente taglio degli ammortizzatori sociali, ha ridotto pesantemente i redditi dei lavoratori, come hanno denunciato anche i segretari territoriali di Cgil e Cisl della Gallura. Altre critiche, ad Arzachena, hanno poi investito la gestione del porto e di altri servizi a Porto Cervo. Mentre, al contrario, è stato accolto con molto favore l’annuncio dell’arrivo della concorrenza nel turismo di alta gamma, con le aperture, marchiate Cina e Stati Uniti, del Rosewood Porto Cervo e di un hotel Delano nei prossimi due anni.

Il blitz di ieri in municipio di Franco Carraro e Mario Ferraro segna quello che potrebbe essere un nuovo inizio. Anche se è tutto da fare. «La pianificazione la fa il Comune – dice Cudoni –, a breve porteremo in consiglio comunale il nostro progetto di sviluppo, che speriamo sia uno stimolo per la Costa Smeralda. Che in questi anni non ha brillato». Sì, la discussione è appena cominciata.

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