La Nuova Sardegna

Continuità marittima nel caos, Boeddu: «Incertezza sulle rotte, servono risposte»

di Antonello Palmas
Continuità marittima nel caos, Boeddu: «Incertezza sulle rotte, servono risposte»

Cgil: «Le istituzioni non parlano. Confido in una proroga». Mellino, Confartigianato: «Autotrasporto a rischio»

28 febbraio 2021
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SASSARI. «Nessuno da Roma ha battuto un colpo, così come neppure il presidente della giunta regionale o l’assessore dei trasporti hanno sentito il dovere di dare ai sardi le dovute informazioni». È l’amara constatazione del segretario regionale Cgil-Filt, Arnaldo Boeddu, all’indomani della notizia sulla scadenza della convenzione per continuità marittima con l’isola, che accusa i vertici regionali di cullarsi sull’alibi dato dal fatto che la materia è di competenza del governo nazionale. Dalla mezzanotte di oggi finisce l’accordo da 72,6 milioni di euro con Moby e Tirrenia, già prorogato dallo scorso dicembre, e che in questi anni (pur con tutte le sue problematiche) ha consentito collegamenti certi e a prezzi competitivi. È l’inizio dell’incertezza, specie per chi trasporta merci e ha stipulato contratti l’idea di non sapere se e quando si potrà viaggiare non lascia dormire sonni tranquilli: a rischio l’intero export isolano.

«A oggi – dice Boeddu – malgrado il grido di allarme che abbiamo lanciato, non vi è alcuna novità. Ancora una volta i lavoratori marittimi, gli imprenditori così come i semplici cittadini sono costretti a navigare nella totale incertezza. Nessuno può prenotare i biglietti (anche se su alcune rotte che il giorno prima risultavano cancellate, ieri era di nuovo possibile farlo) così come è impossibile per gli imprenditori avere e dare garanzie sulla consegna o sull’arrivo delle merci». Cosa potrà accadere ora? Boeddu è certo che «anche questa volta la Ue autorizzerà l’ennesima proroga della continuità marittima in essere ma, i disagi e le incertezze stanno ponendo a serio rischio quel poco di economia che resisteva. Non solo perdura una nebbia fitta su cosa accadrà ma nemmeno è dato sapere quale contributo di idee abbia dato la Regione in materia».

Peraltro, per le pochissime informazioni che trapelano, nessuno – spiega il sindacalista – è in condizione di sapere se, al termine dell’iter previsto dal bando, le tratte messe a gara non andranno deserte: «Qualora ciò dovesse accadere, e questa è una probabilità tutt’altro che remota, ci saranno dei seri problemi per la mobilità delle persone e delle merci. Sarebbe indispensabile fin da ora predisporre già alcune contromisure. Tra l’altro, aver predisposto la gara a spezzatino, non aver considerato clausole di salvaguardia, non essersi opposti a ragionamenti strettamente matematici in merito a collegamenti che, a detta della Ue si reggerebbero senza alcuna compensazione economica, creerà quasi certamente tantissimi problemi».

Boeddu è del parere che «sarebbe stato meglio pensare a una unica gara per tutte le rotte in maniera da consentire la partecipazione al bando da parte di armatori con importanti capacità imprenditoriali che possano realmente garantire il servizio ed i livelli occupazionali rispetto, così come purtroppo è stato deciso, bandi di gara per tratta singola che, molto probabilmente potrebbero consentire la partecipazione ad armatori che non sarebbero in grado di garantire continuità di servizio e lavorativa. In passato, abbiamo già fatto esperienza su cosa ha significato in altri settori parcellizzare oltremodo i servizi di trasporto».

Altro problema, da non sottovalutare e che non sta facendo dormire i marittimi è legato al rischio occupazionale qualora non venisse presa in considerazione la clausola sociale.

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