Nizzi: «Aspetto sereno» Sanna: «Vittoria Psd’Az»
di Serena Lullia
La delibera che commissaria i Comuni ribelli non spaventa il sindaco di Olbia L’assessore regionale incassa i ringraziamenti dei gestori degli stabilimenti
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OLBIA. Resta serafico, imperturbabile di fronte alle notizie cagliaritane sulle concessioni balneari. La decisione della giunta regionale di affidare ai commissari di nomina del presidente la firma della proroga al 2033 delle licenze sul mare, per ora è solo verbale. La delibera approvata nella notte tra venerdì e sabato non è stata ancora pubblicata e lo stesso sindaco Settimo Nizzi aspetta di leggerla. Il suo Comune è il primo destinato a perdere la competenza sul demanio per aver deciso di non estendere in modo automatico le concessioni e aver approvato invece una proroga tecnica di un anno. Decisione presa in attesa di maggiore chiarezza normativa. «Al momento al comune di Olbia non risulta nessun commissariamento. Aspettiamo», si limita a dire il primo cittadino.
Taglia corto il sindaco su un tema spinoso che lo ha sempre visto al fianco del suo dirigente all’Urbanistica nel sostenere la superiorità gerarchica della direttiva europea Bolkestein. No alle proroghe ma bandi per le concessioni balneari. Posizione in contrapposizione con il Governo e la Regione che sostengono invece la proroga automatica per altri 15 anni.
Contro la posizione di Olbia, sostenuta anche dai comuni di Quartu, Cagliari, Loiri Porto San Paolo, Arzachena, Posada, Budoni e Orosei, si era schierato da subito l’assessore agli Enti locali, Quirico Sanna. Che infatti, dopo le continue pressioni di Federbalneari e del Sib, alla fine dello scorso anno aveva inviato una lettera ultimatum agli enti locali “ribelli”. Se entro la fine di gennaio non si fossero adeguati alla direttive, sarebbero stati commissariati. Dalla scadenza è passato un mese e dopo alcuni tentativi falliti, l’assessore Sanna è riuscito a portare in giunta la delibera. L’esponente sardista commenta con un patriottico post su Facebook il passaggio in giunta. «Le concessioni balneari verranno estese tutte al 2033 così come prevede la legge. Noi sardisti siamo abituati a mantenere gli impegni presi, abbiamo sempre detto che avremo difeso fino alla morte tutti gli imprenditori sardi e che non avremo permesso di fare alla Sardegna quello che è stato fatto alla Grecia. Oggi in tanti si metteranno la medaglia al petto, ma questa è stata una battaglia sardista che conferma che i sardisti hanno la schiena dritta e la dignità politica di uomini liberi che fanno quello che dicono. Con buona pace per chi in queste ultime settimane ha accusato il sottoscritto di tradire ciò che aveva promesso».
A portare in trionfo Sanna ci pensa anche Federbalneari. «Mi è arriva la telefonata tanto attesa da parte dell’assessore, felice per aver portato a termine la delibera che di fatto commissaria i dirigenti e pone fine alla proroga di un anno illegittima», commenta il segretario Claudio Maurelli.
Sulla stessa linea il presidente del Sib, Claudio Del Giudice. «Grande prova di coerenza e compattezza politica».
A proposito di sardisti, la posizione dell’assessore Quirico Sanna, Psd’Az, in netta contrapposizione a quella di Nizzi, rischia di avere delle implicazioni a livello politico a Olbia. Perché il sindaco Nizzi, alle elezioni di primavera si ricandiderà con una lista di centrodestra che ripropone la coalizione regionale di cui fanno parte anche i sardisti. E la proroga delle concessioni balneari, rischia di creare qualche imbarazzo nella coalizione e in campagna elettorale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Taglia corto il sindaco su un tema spinoso che lo ha sempre visto al fianco del suo dirigente all’Urbanistica nel sostenere la superiorità gerarchica della direttiva europea Bolkestein. No alle proroghe ma bandi per le concessioni balneari. Posizione in contrapposizione con il Governo e la Regione che sostengono invece la proroga automatica per altri 15 anni.
Contro la posizione di Olbia, sostenuta anche dai comuni di Quartu, Cagliari, Loiri Porto San Paolo, Arzachena, Posada, Budoni e Orosei, si era schierato da subito l’assessore agli Enti locali, Quirico Sanna. Che infatti, dopo le continue pressioni di Federbalneari e del Sib, alla fine dello scorso anno aveva inviato una lettera ultimatum agli enti locali “ribelli”. Se entro la fine di gennaio non si fossero adeguati alla direttive, sarebbero stati commissariati. Dalla scadenza è passato un mese e dopo alcuni tentativi falliti, l’assessore Sanna è riuscito a portare in giunta la delibera. L’esponente sardista commenta con un patriottico post su Facebook il passaggio in giunta. «Le concessioni balneari verranno estese tutte al 2033 così come prevede la legge. Noi sardisti siamo abituati a mantenere gli impegni presi, abbiamo sempre detto che avremo difeso fino alla morte tutti gli imprenditori sardi e che non avremo permesso di fare alla Sardegna quello che è stato fatto alla Grecia. Oggi in tanti si metteranno la medaglia al petto, ma questa è stata una battaglia sardista che conferma che i sardisti hanno la schiena dritta e la dignità politica di uomini liberi che fanno quello che dicono. Con buona pace per chi in queste ultime settimane ha accusato il sottoscritto di tradire ciò che aveva promesso».
A portare in trionfo Sanna ci pensa anche Federbalneari. «Mi è arriva la telefonata tanto attesa da parte dell’assessore, felice per aver portato a termine la delibera che di fatto commissaria i dirigenti e pone fine alla proroga di un anno illegittima», commenta il segretario Claudio Maurelli.
Sulla stessa linea il presidente del Sib, Claudio Del Giudice. «Grande prova di coerenza e compattezza politica».
A proposito di sardisti, la posizione dell’assessore Quirico Sanna, Psd’Az, in netta contrapposizione a quella di Nizzi, rischia di avere delle implicazioni a livello politico a Olbia. Perché il sindaco Nizzi, alle elezioni di primavera si ricandiderà con una lista di centrodestra che ripropone la coalizione regionale di cui fanno parte anche i sardisti. E la proroga delle concessioni balneari, rischia di creare qualche imbarazzo nella coalizione e in campagna elettorale.
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