La Nuova Sardegna

L’arresto interrompe l’incontro a luci rosse «Ora risarcitemi»

di Luciano Onnis
L’arresto interrompe l’incontro a luci rosse «Ora risarcitemi»

Sull’auto rubata con una “lucciola”: fermato 51enne di Decimo Non usufruisce della prestazione e chiede i danni agli agenti

02 marzo 2021
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CAGLIARI. Ruba un’auto per poter disporre di un posticino al chiuso in cui potersi appartare con una prostituta, ma nel mezzo della prestazione arriva la polizia e finisce che, dopo aver dato in escandescenza perché irritato dall'interruzione della sua “performance” ed essere stato portato in manette in questura, chiede agli agenti di essere risarcito dei soldi pagati in anticipo alla lucciola senza aver potuto poi consumare il rapporto sessuale a causa del loro intervento. Protagonista dell’episodio un 51enne di Decimomannu, che già ieri mattina è stato accompagnato in tribunale per l'udienza di convalida e il processo, con rito direttissimo, dovendo rispondere di furto aggravato di auto, porto di arma di genere proibito e resistenza a pubblico ufficiale.

Il giudice ha convalidato l'arresto e assegnato all'indagato l'obbligo di dimora nel paese di residenza. Non potrà quindi per un po' di tempo tornare a Cagliari per riprendere il "discorso" interrotto con la prostituta.

Tutto è cominciato l’altro pomeriggio quando è arrivata al 113 la segnalazione da parte di un uomo che chiedeva aiuto perché gli avevano appena rubato l'auto ferma in strada nel suo paese, Decimomannu, poco più che una decina di chilometri da Cagliari. La sala operativa della questura ha segnalato il furto d'auto a tutte le pattuglie della squadra volante in servizio in città e nell'hinterland, fornendo marca e targa. Sospettando che l’autore del furto si sarebbe potuto dirigere verso Cagliari, gli equipaggi delle Volanti si sono subito messi alla ricerca della macchina rubata e una pattuglia l'ha individuata poco più tardi in uno sterrato in Via San Simone, zona di periferia notoriamente utilizzata come area di sosta da prostitute e clienti. Dentro l'auto si intravvedevano un uomo e una donna in atteggiamento inequivocabile: i poliziotti, scesi dall'auto di servizio, si sono avvicinati e dopo aver bussato a un finestrino hanno invitato i due a ricomporsi e fornire i documenti di identità. L'uomo è stato riconosciuto a prima vista perchè vecchia conoscenza delle forze di polizia, con numerosi precedenti giudiziari per reati contro il patrimonio.

Il 51enne è apparso da subito abbastanza contrariato dall'intromissione dei poliziotti nelle sue faccende personali e ha cominciato a inveire contro di loro. In tasca aveva anche un coltello “pattadese” che ha cercato vanamente di nascondere nell’abitacolo prima di scendere dall’auto. Le sue rimostranze avrebbero poi preso una brutta piega tanto che gli agenti sono stati costretti ad ammanettarlo per portarlo in questura per le formalità di rito conseguenti al furto dell'autovettura. Negli uffici di via Amat il fermato ha proseguito nel suo atteggiamento dando in escandescenza e finendo con il pretendere dai poliziotti che lo avevano mandato in bianco la restituzione dei soldi pagati anticipatamente alla prostituta senza poter poi consumare la prestazione concordata. Richiesta che è rimasta tale ma che ha strappato almeno un sorriso agli agenti di turno.

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