La Nuova Sardegna

L’olio della Sardegna per la lampada di Assisi

L’olio della Sardegna per la lampada di Assisi

L’offerta dell’isola alimenterà il lume che arde ininterrottamente davanti alla tomba di San Francesco

02 marzo 2021
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SASSARI. Sarà alimentata dall’olio offerto dalla Sardegna la lampada votiva che arde ininterrottamente davanti alla tomba di San Francesco ad Assisi. La Conferenza episcopale sarda la settimana scorsa ha preso in esame il programma generale che il 3 e 4 ottobre prossimi vedrà i vescovi sardi,insieme alle chiese locali, protagonisti del pellegrinaggio nella capitale mondiale del francescanesimo per la cerimonia di accensione.

Durante i lavori gli alti prelati hanno anche fatto una messa a punto sulla ultradecennale questione della messa in limba, soprattutto per gli aspetti liturgici delle traduzioni in corso. Una tradizione iniziata nel 1939 prevede che il 4 ottobre di ogni anno venga accesa la lampada di San Francesco con l'olio donato da una diversa regione.Dopo vent’annispetta nuovamente alla Sardegna alimentare da ottobre 2021 a fine settembre 2022 la luce votiva. Un gesto compiuto dai vescovi isolani in collaborazione con la Presidenza della Regione, i sindaci del capoluogo e dei comuni che parteciperanno unitamente a tanti pellegrini che, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, saranno presenti. A conclusione delle intense giornate di ascolto della Parola di Dio in occasione degli esercizi spirituali guidati da mons. Francesco Cacucci, i vescovi a Donigala Fenughedu hanno condiviso le problematiche delle rispettive Diocesi «in questo tempo, purtroppo ancora sottoposto - scrive mons. CorradoMelis, segretario della Conferenza episcopale regionale - nonostante segnali confortanti all’imprevedibilità della diffusione della pandemia. È emerso il desiderio di contribuire al cammino delle comunità cristiane offrendo segnali e sguardi unitari, che incoraggino i cristiani a guardare con fiducia al futuro, anche attraverso la riformulazione di percorsi di formazione alla fede, adeguati al momento che stiamo vivendo, e che coinvolge anche la dimensione sociale ed economica della nostra terra».

I vescovi hanno anche rivisto la bozza della nota sull’Esortazione di papa Francesco Amoris laetitia, aggiungendovi delle integrazioni, per promulgarla nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la messa in limba i lavori procedono, anche se è ormai due anni che non si celebra una messa in lingua sarda con tutti gli imprimatur episcopali. La Conferenza si riunirà prossimamente il 12 e 13 aprile. Durante tale sessione i vescovi continueranno il dialogo di conoscenza e di approfondimento della concretezza della vita dell’isola, grazie all’incontro con le realtà istituzionali e sociali della Sardegna. (mario girau)

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