La Nuova Sardegna

Donne e lavoro il liceo Azuni vince in Europa

Donne e lavoro il liceo Azuni vince in Europa

Superare il gap di genere e conciliare famiglia e carriera: arriva da Sassari la “best revolution” nel progetto Peg

01 aprile 2021
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Un tema attualissimo al centro del dibattito: il divario salariale tra lavoratrici e lavoratori. Come eliminarlo, quali azioni mettere in atto per superare un gap ormai inaccettabile? Gli studenti del Liceo Azuni di Sassari hanno elaborato un piano considerato vincente, al punto che si sono aggiudicati il primo posto per la “best resolution” nel progetto Peg, Parlamento europeo giovani. Il team da medaglia d’oro è formato da Marco Scognamillo, della classe 2a E, Nicola Onida e Francesca Posadinu della 4a D, Livia Sulas, Giulia Spada e Alberto Argiolas della 4a E e Angela Sanna dalla 4a B sono gli studenti del Liceo Azuni di Sassari: è questa la delegazione di “azuniani” vincitori della fase regionale organizzata dal Liceo Spano di Sassari, che si è tenuta in tre sedute on-line nei giorni scorsi ed alla quale hanno partecipato anche il Liceo Canopoleno di Sassari e l’Istituto Pischedda di Bosa. Seguiti dalle docenti Martina Dettori e Roberta Soggia, gli studenti sono stati coordinati da un presidente, il “chair” Riccardo Mele, studente in Economia e Management presso l’Università di Sassari, che alle scuole superiori ha fatto la stessa esperienza e ha coinvolto come consulente esterno anche Nicola Mandras, studente in Giurisprudenza dell’ateneo sassarese ed ex componente del Parlamento Europeo giovani nazionale e internazionale. Gli “azuniani” si sono cimentati nella simulazione in lingua inglese di un’assemblea generale del Parlamento con sede a Bruxelles, nel quadro della delegazione Femm sulle politiche sociali di genere, con l’obiettivo di formulare una proposta per risolvere il divario salariale fra lavoratrici e lavoratori. È la prima volta che il premio per la migliore risoluzione viene attribuito per questo ambito, affrontato dagli studenti partendo dagli stereotipi di genere che impediscono alle donne di svolgere qualsiasi attività fino ai massimi livelli, dal ruolo della maternità che le penalizza sul versante lavorativo e da leggi di tutela buone sulla carta ma spesso non applicate e dunque inefficaci. La risoluzione proposta dagli studenti del Liceo Azuni è stata articolata in oltre dieci punti, tra i quali il mantenimento delle “quote rosa”, gli incentivi all’educazione contro le discriminazioni e all’istruzione professionale, l’obbligo per le aziende di pubblicare tutti i dati sulla parità di genere, i congedi parentali da distribuire equamente fra coniugi, la costruzione di asili nido e l’adeguamento dei loro orari a quelli di lavoro con l’incremento di smart working e part time. Gli studenti hanno anche sollecitato gli Stati membri dell’Unione Europea ad adottare provvedimenti contro chi viola le leggi sulla parità di genere nel mondo del lavoro e a segnalare i casi più gravi al commissario europeo per i valori e la trasparenza. A quest’ultimo, poi, hanno rivolto la proposta di non far accedere agli appalti pubblici le aziende inadempienti e di sottoporre a sanzioni pecuniarie quelle colpevoli di violazioni, riservando invece il 40% degli appalti e dei finanziamenti pubblici a quelle in regola. Non ultima, poi, i delegati del Liceo Azuni hanno avanzato la proposta di estendere a quindici anni, in tutti i Paesi europei, i tempi di prescrizione per i reati di genere. «Quella del Parlamento europeo giovani è stata una bellissima esperienza – conferma Marco Scognamillo a nome dei delegati – che consiglio a tutti quelli che avranno la possibilità di partecipare al progetto per arricchire le proprie conoscenze, migliorare la loro capacità di lavorare in gruppo e confrontarsi con gli studenti di altre scuole».



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