La Nuova Sardegna

Scorte ormai ai minimi ma arrivano i rinforzi

di Umberto Aime
Scorte ormai ai minimi ma arrivano i rinforzi

L’Asl di Oristano costretta a sospendere somministrazioni agli over 80 Domani nell’isola altre 36mila Pfizer, poi forniture settimanali

13 aprile 2021
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il generale-commissario lo ha giurato: «Da oggi in poi alle Regioni le fiale saranno consegnate di settimana in settimana, per evitare che ci siano ancora troppi strappi territoriali nella campagna di vaccinazione». Francesco Paolo Figliuolo, quindi, pare aver ottenuto quello che voleva dalle multinazionali farmaceutiche: consegne puntuali e distribuzione capillare fino al 30 aprile. Solo con questa strategia, in sostanza, sarebbe possibile centrare l’obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno in Italia (sarebbero 17mila in Sardegna) nelle due ultime settimane abbondanti del mese. Rimbalzata da Roma, la notizia è stata accolta come «molto positiva» dalla cabina di regia regionale, anche se sono in molti a non fidarsi ancora degli ultimi impegni presi dalle case farmaceutiche.

Scorte al minimo. Con le somministrazioni di sabato e domenica, 14mila in tutto, le dosi disponibili sono scese sotto il livello di guardia e dovrebbero essere ormai intorno alle 60-65mila. Tant’è che, ad esempio, l’Azienda sanitaria di Oristano ha rinviato a data destinarsi le vaccinazioni degli over 80 previste fino a venerdì. Anche in altri centri vaccinali – oggi sarà aperto quello di Oristano, mentre hanno cominciato a funzionare a Thiesi e Bonorva – l’allarme è stato lanciato: «Abbiamo poche fiale stoccate». Allarme che, però, dovrebbe rientrare domani, con la consegna di una fornitura consistente.

Nuovi arrivi. Stando a quanto comunicato alla Regione dal centro nazionale, a Pratica di mare, domani dovrebbero essere trasferite in Sardegna 36mila dosi Pfizer, 46mila AstraZeneca e poche migliaia del vaccino Moderna. Ma la vera novità è che per la prima volta, nello stesso stock, dovrebbero esserci anche le fiale prodotte dalla multinazionale americana Johnson&Johnson, che farebbe così il suo esordio ufficiale nella campagna, con qualche giorno d’anticipo rispetto alle previsioni. Per ora alla Sardegna sarebbero stati assegnati 4mila flaconi J&J, ma non si bene quante dosi potranno essere estratte con esattezza da ciascuna fiala. È un prodotto tutto nuovo e quindi saranno decisive le prove sul campo. Mentre, giusto per fare un esempio, ormai è risaputo che da ogni flacone Pfizer possono essere ricavate fino a sei dosi e addirittura 10 dalle AstraZeneca, che però continuano a essere rifiutate da un 25-30 per cento dei convocati negli hub.

La prospettiva. Prendendo per buono l’annuncio del generale Figliuolo, d’ora in poi alla Sardegna dovrebbero essere assegnate dalle 70 alle 80mila dosi ogni settimana. Considerando che di recente il numero delle somministrazioni giornaliere s’è assestato intorno alle 11mila vaccinazioni (è più dell’80 per cento rispetto alle dosi finora consegnate) e quindi abbastanza facile ipotizzare che il fabbisogno settimanale della Sardegna sia proprio intorno alle 80mila dosi, per rimanere al passo con la tabella di marcia prevista dal commissario. Quantità, comunque, destinata ad aumentare fino a toccare le 119mila settimanali, per raggiungere il target delle 17mila somministrazioni giornaliere a cavallo fra aprile e maggio. Quindi, entro fine mese, la Pfizer dovrebbe garantire la consegna di almeno 130mila vaccini in tre distinte forniture, compreso domani, oltre 100mila AstraZeneca, e 100-120mila la J&J.

L’incertezza. A parte la sempre possibile incognita delle consegne in ritardo, il mese scorse sono slittate anche di tre-quattro giorni, c’è un altro aspetto non ancora chiarito fino in fondo dal Comitato scientifico nazionale. Fra le ultime ipotesi che avrebbe preso in considerazione ci sarebbe anche quella di rinviare da 21 a 42 giorni la somministrazione della seconda dose, per chi è stato vaccinato una prima volta con Pfizer e Moderna. Sarebbe di fatto un escamotage, ma non c’è ancora l’ufficialità, per permettere alle Regioni di accelerare la convocazione degli over 70, i numeri sono ancora troppo bassi, e raggiungere così a maggio l’auspicata immunità di gregge con il 60-70 per cento della popolazione vaccinata almeno con una dose.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative