La Nuova Sardegna

Alta diffusione del virus: la Sardegna è ancora rossa

Alta diffusione del virus: la Sardegna è ancora rossa

L’isola è l’unica regione d’Italia nello “scenario 3”, quello a maggiore rischio

17 aprile 2021
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CAGLIARI. La seconda settimana consecutiva in zona rossa era scontata ed è stata confermata: sarà dal 19 al 26 aprile. Ma potrebbe non essere l’ultima. È forte il rischio che possa proseguire anche oltre. Nel consueto rapporto del venerdì, l’Istituto superiore di sanità non ha promosso la Sardegna. Anzi, ha fatto sapere che: con l’indice di contagio all’1,38, è l’R con t, è quella messa peggio fra le 20 Regioni monitorate. Se alcune di queste, come la Campania, sono riuscite in due settimane a liberarsi dalle restrizioni più severe, o altre, a cominciare dalla Lombardia, immaginano già la ripartenza dal 26 aprile in poi, in tre sono state ricondannate alla zona rossa. Oltre alla Sardegna, l’Istituto superiore di sanità ha puntato il dito contro la Valle d’Aosta e la Puglia.

Il monitoraggio. Stavolta la settimana presa in considerazione è stata quella dal 5 all’11 aprile, cioè una delle peggiori vissute dalla Sardegna nella terza ondata dalla pandemia. In questi sette giorni, sono stati 1.635 nuovi casi, con un’incidenza intorno ai 102 positivi, ogni 100mila abitanti. Poi, come sempre accade, è stato comunque l’indice Rt a dare il colpo di grazia. Per la seconda volta, nelle ultime settimane, l’isola ha registrato il valore peggiore fra le Regioni, anche se è sceso dall’1,52 (registrato alla vigilia della prima zona rossa) all’odierno 1,38. Mentre, nel frattempo, la media nazionale s’è assestata intorno all’0,85, cioè uno dei valori più bassi in questi ultimi mesi.

Il verdetto. Tirate le somme, l’Istituto superiore di sanità non ha potuto che inserire la Sardegna ancora nello «scenario 3»: è l’unica Regione. Nella scala del rischio potenziale, il 3 è secondo solo al 4, quello peggiore. Ancora dall’ultimo report dell’Istituto: «Nello scenario 3 il valore Rt è compreso fra 1.25 e 1.5, con un’evidente difficoltà nel tener sotto controllo la catena di trasmissione». Dalla mappa finale, consegnata al ministero della Salute, è il centro Sardegna l’area a essere messa peggio rispetto a quelle del Sud e del Nord. Fino arrivare a questa conclusione: «È quindi ancora alta la possibilità di diffusione del virus». L’unico dato positivo è che il sistema sanitario continuerebbe comunque a non essere sotto stress. Nelle terapie intensive è occupato il 27 per cento dei posti letto, mentre la soglia di sicurezza è intorno al 30. In quelle non intensive, invece, sono ben 18 i punti di distacco dalla possibile saturazione: 22 a 40, secondo l’Agenas, che ogni giorno tiene sotto controllo le Regioni.

Prossima verifica. I colori assegnati cambieranno o saranno confermati venerdì prossimo, quando la settima sotto osservazione diventerà quella dal 12 al 18 aprile. In questi primi giorni, almeno stando ai bollettini della cabina regionale, i nuovi casi hanno oscillato da 502, è il picco del 14, fino ai 279 dell’indomani. È un’incidenza, quindi, ancora alta ed ecco perché la Sardegna potrebbe rischiare di rimanere un’altra settimana in zona rossa. In altre parole, si allontanerebbe la possibilità di una nuova promozione in fascia arancione e ancora meno in quella gialla rinforzata. Ma è ancora presto per fare previsioni, nella speranza che da questo lunedì in poi ci sia una calo drastico di contagi.

Il portale vaccini. L’Ats-Ares ha comunicato che da oggi potranno aderire alla campagna di vaccinazione anche i nati dal 1956 al 1957, che non hanno patologie pregresse. Il sito di riferimento è sempre lo stesso: vaccinocovid.sardegnasalute.it. (ua)

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