La Nuova Sardegna

Pranzo di Sardara, Fois si tira fuori: lettera di dimissioni al presidente Solinas

Pranzo di Sardara, Fois si tira fuori: lettera di dimissioni al presidente Solinas

Lascia il commissario della Provincia di Sassari «Ho rimesso il mio incarico più di una settimana fa»

22 aprile 2021
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SASSARI. È stato probabilmente il primo a fare un passo indietro dopo la tempesta provocata dal pranzo di Sardara. ma solo ieri il commissario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois, ha reso pubblica la notizia della lettera di dimissioni inviata una settimana fa al presidente della giunta regionale. Laconica la comunicazione dell’esponente del Riformatori: «Confermo che, sin dal primo momento di questa vicenda, oltre una settimana fa, ho rimesso il mio incarico di commissario della Provincia di Sassari nelle mani del presidente Solinas». Ogni tentativo di approfondire e di avere maggiori dettagli sulla sua presenza al pranzo alle terme nei giorni in cui la Sardegna era zona arancione si scontra con un cortese ma fermo rifiuto. A Mandas, invece, c’è chi le dimissioni le reclama: sono i consiglieri comunali di opposizione. Vorrebbero un passo indietro del sindaco Umberto Oppus, che è anche direttore generale dell’assessorato enti locali e che figura tra i partecipanti al pranzo proibito. Per i consiglieri Letizia Demontis, Paolo Rocchitta e Marco Pisano «gli avvenimenti di Sardara, deprecabili e ingiustificabili, hanno messo in ridicolo anche il nostro Comune».

Lo scontro politico. Intanto il caso Sardara continua a tenere banco fra i banchi della maggioranza di centrodestra e sopratutto dell’opposizione in Consiglio regionale, anche dopo l’avvio dei procedimenti disciplinari a carico dei dirigenti regionali presenti al banchetto. Pd, M5s, Progressisti e LeU hanno presentato la mozione annunciata. Ancora una volta, come nelle precedenti occasioni, l’obiettivo è sempre Christian Solinas. «Non può continuare – si legge nella mozione – a stare in silenzio e a rifiutare il confronto in Consiglio regionale sui fatti di Sardara. Tutta questa vicenda ha leso l’immagine della Regione. La Sardegna, così come l’estate scorsa con la riapertura delle discoteche, è stata descritta come un luogo insicuro, dove le regole sanitarie sono violate anche da chi dovrebbe farle rispettare». Poi in un altro passaggio: «Il risalto che la stessa vicenda ha avuto sui media regionali e nazionali potrebbe avere gravi ripercussioni anche sulla nuova stagione turistica, danneggiando irrimediabilmente l'immagine della Sardegna». Tra l’altro, in aula, la consigliera regionale Maria Laura Orrù dei Progressisti ha ricordato quanto previsto dal codice di comportamento per i dipendenti regionali, approvato dall’allora Giunta nel 2014. «Le regole sono molto chiare – ha detto – e una su tutte: anche nei rapporti privati nessun dipendente della Regione può assumere comportamenti che possano nuocere all’amministrazione». Ancora: «Le auto di servizio possono essere utilizzate solo per svolgere compiti d’ufficio e invece, stando alle indagini, diversi commensali sono arrivati alle Terme a bordo di quelle». Sono tutti aspetti – secondo le opposizioni – «contestabili a chiunque abbia partecipato al pranzo contestato pur essendo sotto contratto con la Regione». Sul caso è intervenuto Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, il partito del governatore: «L’avvio dell’azione disciplinare – ha detto – era un atto dovuto e servirà a fare chiarezza. Per quanto riguarda il Psd’Az, sapremo perché alcuni nostri esponenti erano presenti a Sardara, a quale titolo e per quale motivo».

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