[EMPTYTAG]L’Italia oggi riapre Scontro Letta-Salvini sul coprifuoco alle 22
[EMPTYTAG]La Lega cerca firme contro il governo. Pd: «Dentro o fuori» Si torna a cena al ristorante e a viaggiare tra Regioni gialle
26 aprile 2021
3 MINUTI DI LETTURA
[FIRMA&LUOGO]di Matteo Guidelli
<MC>ROMA
[TESTO]A sei mesi di distanza dall'ultima volta, si torna a cenare fuori, anche se solo ed esclusivamente all'aperto. E si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso: era vietato da prima di Natale. L'Italia riapre ma nel governo è ancora scontro sul coprifuoco, con un botta e risposta tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader della Lega Matteo Salvini, l'ultimo segnale delle tensioni nella maggioranza che già domani è chiamata a una verifica: in aula alla Camera si voterà un'ordine del giorno con il quale Fratelli d'Italia chiede di abolire la misura, «che non limita la pandemia ma la libertà», e incalza proprio l'ex alleato: «Non esiste il dono dell'ubiquità politica».
Il primo a alimentare la polemica è Salvini in una diretta Facebook a mezzanotte in cui lancia l'hashtag #nocoprifuoco e usa il 25 aprile per un parallelo azzardato tra la giornata dedicata alla vittoria contro il nazifascismo e la fine delle misure restrittive. «Nella giornata della Liberazione la Lega è in campo per restituire diritti, lavoro e libertà agli italiani» dice annunciando di aver raccolto già 20mila adesioni alla campagna e criticando le manifestazioni di Bologna: «Per la sinistra due persone al ristorante o chi prende il caffè al banco sono dei mezzi criminali, ma le masse con bandiere rosse e Bella Ciao tutto ok».
Passa qualche ora e Letta replica a muso duro. «Salvini partecipa a una raccolta firme contro il coprifuoco che il governo di cui fa parte ha stabilito. Se non vuole stare al governo non ci stia», afferma, ricordando l'incidente in Consiglio dei ministri con la Lega che si è astenuta sul decreto. Il Pd «non si fida degli italiani e li vuole tenere chiusi in casa» controreplica il leader della Lega. La presa di posizione del segretario del Pd non è rivolta però solo a Salvini ma a chi, nel centrodestra e tra i presidenti di Regione, insiste per accelerare: «Se facciamo una falsa partenza e si deve richiudere salterebbe l'estate».
Un concetto che, con ancora 13 mila casi e oltre 200 morti in un giorno, sia nel governo che tra i tecnici hanno ben presente. «Dobbiamo fare un passo alla volta, essere graduali e valutare settimana per settimana» l'evolversi della situazione ripete il ministro della Salute Roberto Speranza che sul coprifuoco non torna indietro assicurando però che «se ci saranno le condizioni sarò il più felice di tutti a fare altri passi». La verifica ci sarà, ma non prima di metà maggio. «Nessuno ha il gusto sadico di impedire i movimenti» dice il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, ma «è quello il tempo minimo» per vedere l'impatto delle misure sulla curva del virus. E che non vi siano dubbi su quale sia la volontà del governo lo conferma la circolare del Viminale dove è scritto chiaramente che «il limite orario agli spostamenti resta fissato dalle 22 alle 5».
<MC>ROMA
[TESTO]A sei mesi di distanza dall'ultima volta, si torna a cenare fuori, anche se solo ed esclusivamente all'aperto. E si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso: era vietato da prima di Natale. L'Italia riapre ma nel governo è ancora scontro sul coprifuoco, con un botta e risposta tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader della Lega Matteo Salvini, l'ultimo segnale delle tensioni nella maggioranza che già domani è chiamata a una verifica: in aula alla Camera si voterà un'ordine del giorno con il quale Fratelli d'Italia chiede di abolire la misura, «che non limita la pandemia ma la libertà», e incalza proprio l'ex alleato: «Non esiste il dono dell'ubiquità politica».
Il primo a alimentare la polemica è Salvini in una diretta Facebook a mezzanotte in cui lancia l'hashtag #nocoprifuoco e usa il 25 aprile per un parallelo azzardato tra la giornata dedicata alla vittoria contro il nazifascismo e la fine delle misure restrittive. «Nella giornata della Liberazione la Lega è in campo per restituire diritti, lavoro e libertà agli italiani» dice annunciando di aver raccolto già 20mila adesioni alla campagna e criticando le manifestazioni di Bologna: «Per la sinistra due persone al ristorante o chi prende il caffè al banco sono dei mezzi criminali, ma le masse con bandiere rosse e Bella Ciao tutto ok».
Passa qualche ora e Letta replica a muso duro. «Salvini partecipa a una raccolta firme contro il coprifuoco che il governo di cui fa parte ha stabilito. Se non vuole stare al governo non ci stia», afferma, ricordando l'incidente in Consiglio dei ministri con la Lega che si è astenuta sul decreto. Il Pd «non si fida degli italiani e li vuole tenere chiusi in casa» controreplica il leader della Lega. La presa di posizione del segretario del Pd non è rivolta però solo a Salvini ma a chi, nel centrodestra e tra i presidenti di Regione, insiste per accelerare: «Se facciamo una falsa partenza e si deve richiudere salterebbe l'estate».
Un concetto che, con ancora 13 mila casi e oltre 200 morti in un giorno, sia nel governo che tra i tecnici hanno ben presente. «Dobbiamo fare un passo alla volta, essere graduali e valutare settimana per settimana» l'evolversi della situazione ripete il ministro della Salute Roberto Speranza che sul coprifuoco non torna indietro assicurando però che «se ci saranno le condizioni sarò il più felice di tutti a fare altri passi». La verifica ci sarà, ma non prima di metà maggio. «Nessuno ha il gusto sadico di impedire i movimenti» dice il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, ma «è quello il tempo minimo» per vedere l'impatto delle misure sulla curva del virus. E che non vi siano dubbi su quale sia la volontà del governo lo conferma la circolare del Viminale dove è scritto chiaramente che «il limite orario agli spostamenti resta fissato dalle 22 alle 5».