Wedding, agriturismi e officine: tutti in difficoltà
Oggi a Cagliari sit degli operatori del settore matrimoni. Coldiretti: persi 40 milioni di fatturato
26 aprile 2021
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SASSARI. Il Covid ha messo in ginocchio l’economia. Sono tantissimi i settori colpiti dalla pandemia che in questi ultimi 14 mesi hanno visto i loro fatturati polverizzarsi. Il settore dei matrimoni e degli eventi privati è tra i più colpiti. Oggi alle 12 i professionisti del comparto faranno un sit in davanti al Consiglio regionale. «Il governo – spiega Ivonne Concu, capodelegazione di Federmep Sardegna – ha indicato date per ogni tipo di attività, ma non per i matrimoni e gli eventi privati. Una decisione incomprensibile che rischia di bruciare anche la stagione estiva, dopo 14 mesi di inattività. Tanto più incomprensibile perché non è stato preso in considerazione il protocollo per la ripartenza che abbiamo consegnato alla Conferenza delle Regioni. Il presidente Christian Solinas deve raccogliere il nostro appello e a far sentire la voce di un comparto che merita rispetto». Tre le richieste sul tavolo: oltre a una ripartenza immediata, l’ampliamento del fondo a sostegno delle imprese del settore istituito dal decreto Sostegni e una accelerazione nella liquidazione dei ristori, anche regionali. Sullo sfondo una class action per il risarcimento dei danni subiti.
Agriturismi. Nell’ultimo anno a causa delle chiusure, secondo le stime di Coldiretti, i circa 900 agriturismi sardi hanno segnato perdite di fatturato intorno ai 40 milioni di euro. «Stiamo pagando un prezzo altissimo – testimonia Sandro Dessì dell’agriturismo Archelao di Oristano – e spesso le perdite sono annebbiate dal bonus vacanza che se è vero che ci ha consentito di lavorare dall’altra lo abbiamo fatto senza liquidità, anticipando prodotti e servizi. Una realtà come la nostra programmata su un’economia chiusa, in cui l’azienda agricola produce per l’agriturismo, siamo stati penalizzati due volte, senza contare la chiusura di tutte le attività didattiche».
Officine. Gli effetti delle varie ondate del Covid, i conseguenti lockdown, la fortissima limitazione alla circolazione, l’annullamento delle iniziative, l’incremento dello smartworking e la crisi che ha svuotato le tasche dei sardi, stanno pesando anche sulle spalle degli autoriparatori della Sardegna. E i dati, rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, sono eloquenti: tra il secondo trimestre 2019 e l’uguale periodo del 2020, hanno chiuso definitivamente 67 aziende artigiane di manutenzione e riparazione di auto, equivalente a un calo del 2,8% sull’intero sistema delle micro e piccole imprese isolane della filiera della cura auto. Analizzando poi il fatturato di queste imprese, Confartigianato ha rilevato un crollo senza precedenti: meno 26,2%.
Agriturismi. Nell’ultimo anno a causa delle chiusure, secondo le stime di Coldiretti, i circa 900 agriturismi sardi hanno segnato perdite di fatturato intorno ai 40 milioni di euro. «Stiamo pagando un prezzo altissimo – testimonia Sandro Dessì dell’agriturismo Archelao di Oristano – e spesso le perdite sono annebbiate dal bonus vacanza che se è vero che ci ha consentito di lavorare dall’altra lo abbiamo fatto senza liquidità, anticipando prodotti e servizi. Una realtà come la nostra programmata su un’economia chiusa, in cui l’azienda agricola produce per l’agriturismo, siamo stati penalizzati due volte, senza contare la chiusura di tutte le attività didattiche».
Officine. Gli effetti delle varie ondate del Covid, i conseguenti lockdown, la fortissima limitazione alla circolazione, l’annullamento delle iniziative, l’incremento dello smartworking e la crisi che ha svuotato le tasche dei sardi, stanno pesando anche sulle spalle degli autoriparatori della Sardegna. E i dati, rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, sono eloquenti: tra il secondo trimestre 2019 e l’uguale periodo del 2020, hanno chiuso definitivamente 67 aziende artigiane di manutenzione e riparazione di auto, equivalente a un calo del 2,8% sull’intero sistema delle micro e piccole imprese isolane della filiera della cura auto. Analizzando poi il fatturato di queste imprese, Confartigianato ha rilevato un crollo senza precedenti: meno 26,2%.