La Nuova Sardegna

Nel documento saranno elencate le esperienze come corsi di informatica o di lingua all’estero «Cultura e passioni non si possono certificare»  

Il curriculum dello studente dice cosa ho fatto ma non chi sono

di Michele Spissu*
Il curriculum dello studente dice cosa ho fatto ma non chi sono

«Cultura – diceva Gramsci – non è possedere un magazzino ben rifornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli...

29 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA





«Cultura – diceva Gramsci – non è possedere un magazzino ben rifornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con gli altri esseri». E, caro ministro Bianchi, la coscienza di sé e del tutto non passa per il semplice fatto di aver studiato un anno all’estero, per l’ottenimento di certificazioni linguistiche o informatiche: i fatti sono di per sé stupidi e le esperienze non sono formative se l’alunno non è disposto a farsi cambiare dall’esperienza, se egli si lascia semplicemente attraversare senza essere colpito. Un documento sterile come un curriculum non parla del ragazzo e, se un insegnante ha bisogno di tale documento per comprendere attitudini e carattere dello studente, vuol dire che per cinque anni il rapporto fra i due è stato asettico. Ma la cosa più agghiacciante è che una buona parte dei docenti in Italia ha ancora questa concezione della scuola: un luogo in cui il docente riempie lo studente di nozioni durante la spiegazione e poi si aspetta che queste vengano rigettate all’interrogazione; tutto questo senza lo stabilirsi del benché minimo rapporto umano. Ci si scorda che a scuola lavorano educatori e che non esiste relazione educativa dove non vi è un rapporto umano. Dopo uno o due anni di insegnamento in una classe un docente non può permettersi di non conoscere le passioni, le esperienze di un alunno: un insegnante del genere ha fallito, caro ministro, perché non mette in gioco se stesso mentre spiega, è altrove mentre spiega e allora non ci si può aspettare che a loro volta gli studenti mettano in gioco se stessi. Abbiamo bisogno di meno Curriculum e più umanità caro professor Bianchi.

* Michele frequenta il Liceo Galilei di Macomer

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative