La Nuova Sardegna

Omicidio di Sassari: Fara massacrato dal suo assassino

di Gianni Bazzoni
Omicidio di Sassari: Fara massacrato dal suo assassino

L’autopsia rivela: prima ha tentato di strangolarlo Poi calci, pugni e colpi fatali con una padella e un martello

29 aprile 2021
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SASSARI. L’assassino non ha risparmiato nulla a Antonio Fara. Prima di quel colpo di martello alla testa che ha sfondato la scatola cranica e ha provocato la morte del barista sassarese di 47 anni, lo ha aggredito con una violenza inaudita. Sono le poche cose trapelate ieri dopo la perizia sul corpo della vittima che è stata eseguita dal medico legale Salvatore Lorenzoni che era stato incaricato dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, titolare dell’inchiesta. L’omicida avrebbe in un primo momento tentato di strangolare Antonio Fara con la cintura di un accappatoio che però si sarebbe spezzata. Le altre ferite rilevate in diverse parti del corpo invece sarebbero compatibili con altri oggetti repertati sul luogo del delitto dai carabinieri del comando provinciale di Sassari e dagli specialisti del Ris di Cagliari. In particolare una padella, trovata con il manico rotto e la sagoma deformata e che sarebbe stata utilizzata per colpire più volte la vittima. Le altre lesioni, invece, sarebbero state provocate con calci e pugni. Tutte le lesioni sarebbero precedenti al colpo mortale alla testa.

Per l’omicidio di Antonio Fara, i carabinieri hanno arrestato nella tarda nottata di venerdì 23 aprile, il 24enne sassarese Claudio Dettori, che da qualche giorno era ospite a casa della vittima. Durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Bancali - dove si trova rinchiuso - di fronte al pubblico ministero Giovanni Porcheddu e al gip Antonello Spanu, e ai suoi difensori (gli avvocati Claudio Mastandrea e Marco Salaris) il giovane si è professato innocente.

Per l’accusa, invece, non ci sarebbero dubbi sulla sua colpevolezza. E gli inquirenti sostengono che il corpo senza vita di Antonio Fara è stato trovato avvolto in un piumone perchè l’intenzione dell’assassino sarebbe stata quella di cercare di portarlo via per fare sparire in qualche modo il cadavere. Una operazione poi annullata perchè ritenuta impossibile e in ogni caso particolarmente rischiosa.

Dagli esami degli specialisti del Ris di Cagliari, inoltre, sarebbe emerso che diversi degli oggetti repertati sulla scena del crimine sarebbero stati ripuliti con cura utilizzando la varechina. Il martello era stato trovato in un cassetto.

Anche l’ambiente dove è stato ucciso il barista 47enne sarebbero state rilevate tracce di varechina, utilizzata sicuramente per pulire il pavimento e cancellare quindi possibili tracce.

Dopo l’interrogatorio di garanzia, il gip ha convalidato l’arresto di Claudio Dettori che, quindi, resta nel carcere di Bancali. L’attività degli investigatori intanto procede senza sosta con l’obiettivo di aggiungere un tassello mancante, quello più importante: la causa che ha scatenato la reazione senza controllo dell’omicida fino all’uccisione di Antonio Fara.

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