La Nuova Sardegna

Nuove poltrone per 10 enti In arrivo un’altra burrasca

Nuove poltrone per 10 enti In arrivo un’altra burrasca

La giunta medita se portare in aula la riforma dei consigli di amministrazione. Le opposizioni si preparano a dare battaglia: progetto già bocciato dai sardi

14 giugno 2021
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CAGLIARI. A far da apripista è stata Abbanoa: non più un uomo solo uomo al comando, ma i tre del consiglio d’amministrazione. Anche nel resto del sistema Regione dovrà accadere lo stesso. È scritto nel disegno di legge approvato dalla giunta Solinas, ormai diversi mesi fa, e che sembrava destinato a essere discusso a tambur battente dal Consiglio regionale. Ma dopo i tempi lunghi che ci sono voluti per il via libera alla legge sul super staff della Regione, il centrodestra avrebbe avuto un ripensamento. Per non finire di nuovo ostaggio delle opposizioni, pronte a contestare i nuovi consigli d’amministrazione con la stessa determinazione messa in campo contro gli staff allargati, la Giunta e i partiti della coalizione avrebbero pensato a uno spezzatino. Cioè: non più una legge, ma diverse delibere, oppure uno o più articoli disseminati nella prossima Manovra di bilancio.

I nuovi Cda. In attesa di scoprire le prossime mosse della Giunta per aggirare lo scontato ostruzionismo del centrosinistra e dei 5 Stelle, ecco cosa prevede la legge sul ritorno dei consigli d’amministrazione. Innanzitutto il perché di questa rivoluzione: finora «la concentrazione dei poteri nelle mani dell’amministratore unico – è scritto nell relazione – ha portato all’assenza di un confronto fra la Regione e gli enti» e quindi è «necessaria una riforma per garantire l’opportuno indirizzo e controllo politico, ma distaccato dalla gestione».

Il gran ritorno. Sono 10 i consigli d’amministrazione riesumati dalla Giunta, nonostante nel 2012, con un referendum, i sardi si fossero espressi in massa per la loro abolizione. Sono 5 gli enti inseriti in prima fascia: Area per l’edilizia popolare, Forestas, Aspal, Arst ed Enas. Ogni Cda sarà composto da 5 persone, in gran parte nominate dalla Giunta. Poi avrà un collegio dei sindaci (tre persone) e dove previsto un comitato tecnico-scientifico, oltre al direttore generale. Sono sempre 5 anche gli enti di seconda fascia: le tre agenzie agricole, Agris, Laore e Argea, più l’Istituto superiore etnografico di Nuoro e Sardegna.it, che è il fornitore interno di software della Regione. In questo caso, i consiglieri saranno tre, compreso il presidente, e saranno tutti nominati dalla Giunta. È prevista anche la riorganizzazione dell’Arpas, è l’agenzia per l’ambiente, che però non sarà governata dal consiglio d’amministrazione, ma da un super manager, almeno così pare. (ua)

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