La Nuova Sardegna

Covid, il record personale del medico sardo di Ostia: 1300 vaccinazioni in un mese, 185 al giorno

Silvia Sanna
Marcello Pili, origini nuoresi, in sella alla sua moto
Marcello Pili, origini nuoresi, in sella alla sua moto

Marcello Pili, origini nuoresi: va a casa dei suoi pazienti e convince anche i no vax

23 giugno 2021
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SASSARI. Con la sua Bmw va più veloce di un hub: il record è 185 vaccinazioni al giorno, 1300 in poco più di un mese, un terzo delle quali agli over 60. La mattina presto va a ritirare le dosi e poi via, inizia sulla sua moto il giro dei pazienti che lo aspettano a casa: «Qualcuno farà Pfizer, altri Astrazeneca, altri ancora Moderna o Johnson & Johnson: tutti i vaccini sono adeguati e sicuri, la scelta va fatta sulla base dell’età e della storia sanitaria di ciascuno, tra patologie pregresse e presenti, eventuali rischi e controindicazioni. E questa anamnesi dettagliata la può fare solo il medico di famiglia, mica l’hub: io ho in testa la scheda di tutti i miei 1600 pazienti, perché li conosco bene, so tutto di loro e non possono nascondermi niente». Lui è Marcello Pili, ha 49 anni, è di Roma, lavora a Ostia in uno studio associato con altri 6 colleghi e come fa intuire il cognome ha origini sarde: «Del Nuorese», dice. E poi: «Ho sempre vissuto a Roma ma con la Sardegna c’è un legame forte, speciale. E infatti vengo tutti gli anni alla Maddalena ma mica solo d’estate: una volta ci sono stato a dicembre, spettacolare». Marcello Pili ha scelto di fare il medico di medicina generale lasciando un dottorato in endocrinologia, diabetologia e andrologia al Policlinico Umberto I di Roma: «L’ho fatto perché il medico di base è una figura importantissima, un punto di riferimento fondamentale per i pazienti. Infatti mi dispiace che durante questa pandemia non sia stato compreso il ruolo della medicina territoriale: se non fossimo stati lasciati ai margini a quest’ora saremmo stati molto più avanti nella lotta al Covid».

Missione vaccini. Lui il tempo perso l’ha recuperato alla grande, facendo delle vaccinazioni una missione e riuscendo a convertire persino alcuni ostinati no vax. «Voglio fare capire anche ai più dubbiosi l’importanza di proteggersi: il vaccino è la sola arma che abbiamo, è stato dimostrato che funziona, si tratta solo di rassicurare con le parole giuste chi ha dubbi o paure. Si tratta soprattutto di persone avanti con l’età, vittime di un bombardamento mediatico incredibile che li ha mandati in confusione. Io faccio chiarezza e li invito ad ascoltare solo chi ha competenze medico-scientifiche e non i primi ciarlatani che passano». Funziona? «Quasi sempre, anche perché spiego a ciascuno perché scelgo di fare quel tipo vaccino e non un altro. Parliamo, faccio l’iniezione, sto con loro una quindicina di minuti e poi vado via portandomi dietro i loro sorrisi. Mi accorgo che si sentono più leggeri. E nessuno di loro ha avuto effetti collaterali, segno che il tipo di vaccino scelto era il più indicato».

Medico e hub. «Gli hub sono una risorsa importante e meno male che li hanno aperti – dice Pili – . Ma il medico che fa l’anamnesi non conosce il paziente e soprattutto gli anziani si dimenticano di riferire la metà delle cose, omettendo spesso particolari importanti. Con il medico di famiglia, se ha con gli assistiti il rapporto che ho io, questo non può succedere: li conosco da generazioni, ho in cura i nonni, i figli e i nipoti. Da qualche giorno ho iniziato a vaccinare gli under 18, ieri ho finalmente convinto una signora di 75 anni che ha vinto le sue paure». Anche in questo caso il dottor Pili è andato – con la sua Bmw – a casa dell’anziana paziente: «Quando hanno una certa età preferisco fare le visite a domicilio anche se potrebbero spostarsi autonomamente, ma sono fragili ed è una forma di tutela nei loro confronti». E poi: «In pieno Covid io e i miei colleghi non abbiamo mai fatto mancare l’assistenza ai pazienti, ci siamo sempre stati. Anche nel periodo iniziale, quando i dispositivi di protezione scarseggiavano o erano inadeguati, non ci siamo mai “imboscati” come sostiene qualcuno. E da quando sono iniziate le vaccinazioni, ci siamo messi a disposizione ma non si è investito abbastanza sul medico di famiglia: sarebbe stato sufficiente fornire ad almeno una parte una formazione specifica da trasferire a tutti gli altri. Io e miei colleghi di studio ci siamo mossi per conto nostro e siamo riusciti a vaccinare un numero altissimo di persone, anche più dell’hub di Ostia».

Le critiche. Un successo, per chi come il dottor Pili confida nei vaccini per sconfiggere il Covid, una truffa secondo chi pensa che al contrario facciano male o servano solo per arricchire le tasche di qualcuno. «Non le mie certamente, perché per ogni vaccino ricevo 6,16 euro lordi, poca roba rispetto all’impegno che ci metto. Ho ricevuto tanti elogi ma anche critiche, qualcuno mi ha definito il nuovo Mengele e sono stato minacciato. Pazienza, non mi fermeranno di certo quattro cialtroni».

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