La Nuova Sardegna

Una vetrina mondiale per i tesori dell’isola

di Stefano Ambu
Una vetrina mondiale per i tesori dell’isola

Oltre 200 reperti in partenza per Berlino, San Pietroburgo, Napoli e Salonicco

24 giugno 2021
4 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Un gigante di Mont’e Prama in giro per l’Europa per far conoscere la storia della Sardegna. Sarà il comandante della spedizione da circa duecento pezzi, compresa la mano di un altro gigante, che racconteranno a Berlino, San Pietroburgo, Salonicco e Napoli che cosa succedeva nell’isola millecinquecento anni prima della nascita di Cristo, come ha ricordato il presidente della Regione Christian Solinas ieri mattina. I reperti archeologici sardi andranno a sfidare persino quelli greci al museo di Salonicco. È il tour della mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo", promossa dalla Regione con il museo Archeologico Nazionale di Cagliari e la direzione regionale musei della Sardegna: dal 30 giugno 2021 a settembre 2022 le prestigiose tappe saranno al museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, all'Ermitage di San Pietroburgo, al museo Archeologico Nazionale di Salonicco e al MAnn museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Una mostra che nasce da lontano dall’esperienza del 2019 con “Le civiltà e il Mediterraneo”, voluta dall’allora presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore al Turismo, Barbara Argiolas, un progetto espositivo all’epoca curato da Yuri Piotrovsky del Museo Statale Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, in collaborazione con Carlo Lugliè, docente all’Università di Cagliari e il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Oltre duecento i reperti in giro per conquistare il vecchio continente: la maggior parte (110) arrivano da Cagliari, ma ci sono pezzi in prestito anche da Sassari e Nuoro. Una mostra non solo nuragica ma che coinvolge tutta la preistoria dell’Isola. «Una collaborazione internazionale – ha detto Franceschini – che accompagnerà la ripartenza dopo un periodo complicato per la cultura. Questa mostra sarà un grande successo, una promozione di turismo intelligente con buona capacità di spesa che si somma alle bellezze del mare e paesaggistiche della Sardegna. Sarà l’occasione per far conoscere uno straordinario patrimonio».

Il filo conduttore sarà il megalitismo, l’ascesa e la caduta delle grandi pietre, a partire dal neolitico con dolmen e menhir. Una mostra studiata per accontentare tutti, leggibile su più livelli. Per chi già sa, ci sono spunti non scontati. Ma l’esposizione è costruita anche per colpire chi della Sardegna sa poco o nulla. La mancanza di collegamento con il contesto – si tratta di un tour lontano dall’isola – è compensato dalla presenza di supporti multimediali e ricostruzioni che possono dare un’idea dello scenario reale. Sei le sezioni previste. Si parte dal megalitismo del pre nuragico con dolmen, menhir e domus de janas. Poi i nuraghi, cercando di spiegare il mondo sociale ed economico intorno alle torri. C’è anche il mondo funerario con le tombe dei giganti. La quarta sezione è dedicata ai santuari, spesso connessi con le acque. Quindi si passa al tramonto del megalitismo con i nuraghi che non vengono più costruiti. Ma con la civiltà che si riorganizza: è l’era dei giganti e dei bronzetti. Poi chiusura con l’eredità nuragica perchè il megalitismo continua a marcare il territorio anche in epoca fenicio-punica e romana.

Scenari sobri perché le star sono i reperti. Nella mostra, realizzata con il patrocinio del Maeci e del Mic, la collaborazione della Fondazione di Sardegna e il coordinamento generale di Villaggio Globale International, l’attrazione principale sarà il Pugilatore di Mont'e Prama, gigante di forza e bellezza, ritrovato in frammenti tra 1975 e il 1979 e che oggi, dopo il restauro, con il suo piedistallo raggiunge quasi due metri di altezza, per 300 chili di peso. È la prima volta che esce dalla Sardegna. Ritrovato a Cabras, arriva da Cagliari. Sarà accompagnato da un frammento di mano e scudo di un’altra statua. Con il pugilatore, un esercito di bronzetti di donne, uomini, animali, spade votive, modellini di edifici, navi. «Una mostra – ha detto Solinas – che porti i nostri “ambasciatori di pietra” nei principali musei del mondo e apre un percorso di valorizzazione di una civiltà come quella nuragica, troppo spesso dimenticata. Pronti anche a una grande campagna di scavi nel territorio regionale per un progetto di grande richiamo internazionale, per ricercatori e studiosi da tutto il mondo».

Non solo mare, sintetizza l’assessore al turismo della Regione, Gianni Chessa. «Vogliamo ripartire da chi siamo e chi saremo abbinando cultura, archeologia e enogastronomia. Andiamo in giro con i nostri tesori, per portare poi tutti qui».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative