Over 60 non vaccinati: nell’isola sono 102mila
di Umberto Aime
Parte la caccia ai “fantasmi”che sono sfuggiti alle inoculazioni delle dosi. Possibile una campagna porta a porta per stanare gli ultimi indecisi
30 giugno 2021
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CAGLIARI. Gli over 60 sardi ancora da vaccinare sono 102.220. A censirli è stata l’Ats-Ares su una popolazione appena superiore al mezzo milione fino agli ultranovantenni. Stando sempre a questo dato, il 14 per cento di questi potenziali soggetti fragili, oltre uno ogni dieci, finora sarebbe sfuggito alla campagna d’immunizzazione cominciata a dicembre. I numeri, però, non spiegano comunque il perché di questa zona grigia. Il dubbio è questo: non sono riusciti a prenotarsi sulla piattaforma di Poste Italiane, oppure hanno scelto di non vaccinarsi? Ci vorrà un supplemento d’indagine per dare una risposta certa a questa difficile domanda. In classifica, come pubblicato dall’Ufficio del commissario nazionale Francesco Paolo Figliuolo, la Sardegna è quartultima fra le Regioni. Sorpassata dalla Sicilia, con il 24 per cento, dalla Calabria, 22, e dall’Abruzzo, 18, mentre a essere in testa è il Veneto con solo l’1 per cento di over 60 ancora da vaccinare.
L’allarme. Qualche giorno fa il commissario Figliuolo, ha fatto sapere: le zone grigie dovranno essere azzerate il più in fretta possibile. Bisogna evitare – ha ribadito – che poi questi non vaccinati «possano trasformarsi in un rischio potenziale», e proprio quando il traguardo continua a essere: immunizzare l’80 per cento della popolazione entro settembre. E infatti lo stesso generale ha sollecitato alle Regioni una relazione ancora più dettagliata entro metà luglio. Nel frattempo, almeno secondo quanto è trapelato, l’Ufficio nazionale avrebbe in mente di organizzare una «caccia porta a porta», per stanare gli ultrasessantenni ancora nel limbo.
Le fasce d’età. Dal censimento regionale è risultato che fra gli over 80 su 119.995 sardi a non essere stati ancora vaccinati, neanche con una sola dose, sono 17.500, il 14,5 per cento. Mentre fra chi ha dai 70 ai 79 anni la quota è ancora più alta: sfiora il 17, in numeri assoluti 29mila su 172.099. A preoccupare di più è comunque il gruppo degli over 60 e fino ai 69 anni, con 55mila e 500 fantasmi su una popolazione di 225.334. Ancora più nel dettaglio, in questa fascia d’età, in questi mesi, quasi un sardo ogni 10 non si sarebbe presentato negli hub e negli ambulatori territoriali. Non va certo meglio nelle altre Regioni, alcune anche del Nord Italia, visto che Figliuolo ha sollecitato un’accelerazione al Piemonte e alla Lombardia, oltre che alla Sicilia, la peggiore con oltre il 32 per cento di over 60 non vaccinati.
Operazione setaccio. Comunque, in Sardegna, qualche passo avanti c’è stato in queste ultime settimane. Dopo l’aumento delle dosi giornaliere, ora sono sempre intorno alle 20mila, la rete è riuscita a rintracciare un ulteriore 5 per cento di ultrasessantenni. È stato possibile grazie a una campagna mirata proprio su questa categoria prioritaria. Però il generale Figliuolo avrebbe sollecitato ancora maggiore impegno nell’operazione setaccio. L’ipotesi più probabile è che, entro luglio, a ciascun non vaccinato sia inviata una lettera personalizzata. Dovranno, o meglio potranno, spiegare il motivo per cui non si sono prenotati da maggio in poi. A quel punto, nel caso in cui ci siano le risposte, sarà più chiaro il motivo per cui nelle Regioni esistano ancora diverse zone grigie.
Sensibilizzazione. Solo nel caso in cui ci siano stati problemi nelle prenotazioni, per esempio errori materiali nella tessera sanitaria o nel codice fiscale, questi potenziali fragili potranno essere recuperati e convocati d’urgenza negli hub. Se invece la risposta, sempre che sia inviata, fosse di tutt’altro tipo – una su tutte: «Sono un no vax» – ci sarà ben poco da fare. Il vaccino anti Covid non è obbligatorio. In ogni caso, sempre stando alle parole del generale Francesco Paolo Figliuolo, sulle fasce d’età dai 60 anni in su «dobbiamo fare chiarezza al più presto, per evitare nuove e pericolose ondate del virus in autunno».
L’allarme. Qualche giorno fa il commissario Figliuolo, ha fatto sapere: le zone grigie dovranno essere azzerate il più in fretta possibile. Bisogna evitare – ha ribadito – che poi questi non vaccinati «possano trasformarsi in un rischio potenziale», e proprio quando il traguardo continua a essere: immunizzare l’80 per cento della popolazione entro settembre. E infatti lo stesso generale ha sollecitato alle Regioni una relazione ancora più dettagliata entro metà luglio. Nel frattempo, almeno secondo quanto è trapelato, l’Ufficio nazionale avrebbe in mente di organizzare una «caccia porta a porta», per stanare gli ultrasessantenni ancora nel limbo.
Le fasce d’età. Dal censimento regionale è risultato che fra gli over 80 su 119.995 sardi a non essere stati ancora vaccinati, neanche con una sola dose, sono 17.500, il 14,5 per cento. Mentre fra chi ha dai 70 ai 79 anni la quota è ancora più alta: sfiora il 17, in numeri assoluti 29mila su 172.099. A preoccupare di più è comunque il gruppo degli over 60 e fino ai 69 anni, con 55mila e 500 fantasmi su una popolazione di 225.334. Ancora più nel dettaglio, in questa fascia d’età, in questi mesi, quasi un sardo ogni 10 non si sarebbe presentato negli hub e negli ambulatori territoriali. Non va certo meglio nelle altre Regioni, alcune anche del Nord Italia, visto che Figliuolo ha sollecitato un’accelerazione al Piemonte e alla Lombardia, oltre che alla Sicilia, la peggiore con oltre il 32 per cento di over 60 non vaccinati.
Operazione setaccio. Comunque, in Sardegna, qualche passo avanti c’è stato in queste ultime settimane. Dopo l’aumento delle dosi giornaliere, ora sono sempre intorno alle 20mila, la rete è riuscita a rintracciare un ulteriore 5 per cento di ultrasessantenni. È stato possibile grazie a una campagna mirata proprio su questa categoria prioritaria. Però il generale Figliuolo avrebbe sollecitato ancora maggiore impegno nell’operazione setaccio. L’ipotesi più probabile è che, entro luglio, a ciascun non vaccinato sia inviata una lettera personalizzata. Dovranno, o meglio potranno, spiegare il motivo per cui non si sono prenotati da maggio in poi. A quel punto, nel caso in cui ci siano le risposte, sarà più chiaro il motivo per cui nelle Regioni esistano ancora diverse zone grigie.
Sensibilizzazione. Solo nel caso in cui ci siano stati problemi nelle prenotazioni, per esempio errori materiali nella tessera sanitaria o nel codice fiscale, questi potenziali fragili potranno essere recuperati e convocati d’urgenza negli hub. Se invece la risposta, sempre che sia inviata, fosse di tutt’altro tipo – una su tutte: «Sono un no vax» – ci sarà ben poco da fare. Il vaccino anti Covid non è obbligatorio. In ogni caso, sempre stando alle parole del generale Francesco Paolo Figliuolo, sulle fasce d’età dai 60 anni in su «dobbiamo fare chiarezza al più presto, per evitare nuove e pericolose ondate del virus in autunno».