La fondazione dei giganti batte oggi il primo colpo
di Claudio Zoccheddu
A Cabras la firma con Franceschini e Solinas. Anthony Muroni presidente del cda
01 luglio 2021
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SASSARI. L’anno zero parte da una firma. Anzi, tre. Saranno le penne del ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, del presidente della Regione, Christian Solinas, e del sindaco di Cabras, Andrea Abis, a dare vita alla Fondazione che da domani gestirà l’intero “pacchetto Mont’e Prama”. Prima, però, sarà necessario nominare il presidente della stessa fondazione, con la scelta che è ricaduta sul giornalista di Tresnuraghes, Anthony Muroni. Sarà quindi l’ex direttore dell’Unione Sarda ad occuparsi dei primi passi della fondazione e a presiedere un consiglio d’amministrazione completato dal vicepresidente, nominato dal Comune (sarà lo stesso sindaco Abis a ricoprire la carica), e da due componenti a testa scelti da Ministero e Regione.
La svolta. La nuova fondazione avrà sede a Cabras ma la vera svolta riguarda l’annunciata “indipendenza economica e autonomia decisionale” rispetto alla Soprintendenza archeologica e presto il nuovo strumento potrà contare su un direttore, nominato attraverso un bando internazionale, che si occuperà di tutti gli aspetti tecnici legati alla fondazione. Un impegno pesante perché, oltre ai giganti e agli scavi archeologici che dovrebbero ripartire a breve, il direttore si dovrà occupare della gestione tecnica delle rovine di Tharros e dell’ipogeo di San Salvatore di Sinis. Le ambizioni del Sinis, dunque, potranno finalmente avere un’unica regia e, si spera, un unico obiettivo. Che poi è quello che sempre mancato dal momento del ritrovamento ad oggi. Anzi, a ieri. Il primo passo ufficioso è incoraggiante: dopo dieci anni di attesa, da quando cioè era stato firmato il primo e controverso protocollo d’intesa tra Regione e Comune per la musealizzazione delle statue, la sorte delle 24 statue di arenaria sembra orientata verso un ritorno a casa dell’intero complesso scultoreo dopo un’assenza di oltre 40 anni.
La giornata. L’appuntamento è fissato alle 11 davanti al museo civico di Cabras. Il primo atto spetta alla rappresentanze di Ministero, Regione e Comune che, nella nuova sala polifunzionale della struttura di Tharros, firmeranno gli atti costitutivi della fondazione davanti ad un notaio. Secondo il programma, quaranta minuti dopo sarà la volta degli interventi con la scalette che prevede i saluti del sindaco Abis e le parole di Franceschini e Solinas. Subito dopo mezzogiorno sarà la volta delle firme delle seconde copie degli atti costitutivi e della presentazione del presidente della fondazione con le parole di Anthony Muroni che sostanzialmente chiuderanno la mattinata. In serata, sempre nel giardino del museo civico, i festeggiamenti organizzati dal Comune inizieranno con un brindisi e termineranno con un concerto di musica jazz.
Il futuro. Sarà la fondazione a tracciare la strada ma qualcosa è già stata anticipato. Ad esempio, la tournee dei giganti (con una statua “prestata” dal museo archeologico nazionale di Cagliari) iniziata ieri a Berlino con la mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” che, dopo la capitale tedesca, porterà la civiltà nuragica in giro per mezza Europa partendo proprio dal al museo nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, e proseguendo al museo statale Ermitage di San Pietroburgo e al museo archeologico nazionale di Salonicco per concludersi al Mann di Napoli tra poco più di un anno. Un altro passo fondamentale sarà la conclusione dei lavori per la realizzazione della nuova sala espositiva del museo civico che, a questo punto, dovrebbe davvero ospitare tutti (o quasi) i giganti di pietra. Centrale anche la questione degli scavi, che dovrebbero proseguire nel Sinis in cui, secondo le rilevazioni del georadar utilizzato dal professor Gaetano Ranieri, la terra custodirebbe ancora misteri e tesori. Un lavoro per la fondazione che, da oggi, dovrà costruire il futuro di un intero territorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La svolta. La nuova fondazione avrà sede a Cabras ma la vera svolta riguarda l’annunciata “indipendenza economica e autonomia decisionale” rispetto alla Soprintendenza archeologica e presto il nuovo strumento potrà contare su un direttore, nominato attraverso un bando internazionale, che si occuperà di tutti gli aspetti tecnici legati alla fondazione. Un impegno pesante perché, oltre ai giganti e agli scavi archeologici che dovrebbero ripartire a breve, il direttore si dovrà occupare della gestione tecnica delle rovine di Tharros e dell’ipogeo di San Salvatore di Sinis. Le ambizioni del Sinis, dunque, potranno finalmente avere un’unica regia e, si spera, un unico obiettivo. Che poi è quello che sempre mancato dal momento del ritrovamento ad oggi. Anzi, a ieri. Il primo passo ufficioso è incoraggiante: dopo dieci anni di attesa, da quando cioè era stato firmato il primo e controverso protocollo d’intesa tra Regione e Comune per la musealizzazione delle statue, la sorte delle 24 statue di arenaria sembra orientata verso un ritorno a casa dell’intero complesso scultoreo dopo un’assenza di oltre 40 anni.
La giornata. L’appuntamento è fissato alle 11 davanti al museo civico di Cabras. Il primo atto spetta alla rappresentanze di Ministero, Regione e Comune che, nella nuova sala polifunzionale della struttura di Tharros, firmeranno gli atti costitutivi della fondazione davanti ad un notaio. Secondo il programma, quaranta minuti dopo sarà la volta degli interventi con la scalette che prevede i saluti del sindaco Abis e le parole di Franceschini e Solinas. Subito dopo mezzogiorno sarà la volta delle firme delle seconde copie degli atti costitutivi e della presentazione del presidente della fondazione con le parole di Anthony Muroni che sostanzialmente chiuderanno la mattinata. In serata, sempre nel giardino del museo civico, i festeggiamenti organizzati dal Comune inizieranno con un brindisi e termineranno con un concerto di musica jazz.
Il futuro. Sarà la fondazione a tracciare la strada ma qualcosa è già stata anticipato. Ad esempio, la tournee dei giganti (con una statua “prestata” dal museo archeologico nazionale di Cagliari) iniziata ieri a Berlino con la mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” che, dopo la capitale tedesca, porterà la civiltà nuragica in giro per mezza Europa partendo proprio dal al museo nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, e proseguendo al museo statale Ermitage di San Pietroburgo e al museo archeologico nazionale di Salonicco per concludersi al Mann di Napoli tra poco più di un anno. Un altro passo fondamentale sarà la conclusione dei lavori per la realizzazione della nuova sala espositiva del museo civico che, a questo punto, dovrebbe davvero ospitare tutti (o quasi) i giganti di pietra. Centrale anche la questione degli scavi, che dovrebbero proseguire nel Sinis in cui, secondo le rilevazioni del georadar utilizzato dal professor Gaetano Ranieri, la terra custodirebbe ancora misteri e tesori. Un lavoro per la fondazione che, da oggi, dovrà costruire il futuro di un intero territorio.
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