L’autopsia a Padova
La conferma del medico legale: «Masia è morto per asfissia»
SASSARI. Salvatore Masia è morto per asfissia: questo il responso del medico legale Rossella Snenghi che ha eseguito l’autopsia sul corpo del 55 enne di Tempio Pausania deceduto la notte del 12...
19 ottobre 2021
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Salvatore Masia è morto per asfissia: questo il responso del medico legale Rossella Snenghi che ha eseguito l’autopsia sul corpo del 55 enne di Tempio Pausania deceduto la notte del 12 ottobre a Padova, a testa in giù dentro un tombino.
É la conferma che si è trattato di un incidente, a conclusione di un tentativo di recuperare le chiavi che l’uomo aveva immaginato finite dentro il tombino e che molto probabilmente invece erano rimaste lì, sul bordo della strada. Salvatore Masia - che da tempo si era trasferito a Padova dove faceva l’operatore socio assistenziale - aveva lasciato da poco il St. John’s, il pub dove aveva trascorso la serata con alcuni amici: un locale che frequentava spesso perchè era un grande appassionato di karaoke. Da quel momento si può solo ipotizzare che cosa possa essere accaduto: è probabile che Masia abbia sentito cadere qualcosa a terra, forse le chiavi. Proprio mentre si trovava sopra il tombino. Da qui la decisione di sollevare il coperchio e cercare di recuperarle. L’uomo si è infilato a testa in giù nel pozzetto stretto, è scivolato per 123 centimetri, sono rimaste fuori le gambe. Le mani e la testa sono affondate in 50 centimetri di acqua e melma, le conseguenze sono state drammatiche: asfissia con un edema polmonare e cerebrale. Il medico legale non ha rilevato segni di violenza. Il magistrato ha autorizzato la restituzione della salma ai familiari. (g.baz.)
É la conferma che si è trattato di un incidente, a conclusione di un tentativo di recuperare le chiavi che l’uomo aveva immaginato finite dentro il tombino e che molto probabilmente invece erano rimaste lì, sul bordo della strada. Salvatore Masia - che da tempo si era trasferito a Padova dove faceva l’operatore socio assistenziale - aveva lasciato da poco il St. John’s, il pub dove aveva trascorso la serata con alcuni amici: un locale che frequentava spesso perchè era un grande appassionato di karaoke. Da quel momento si può solo ipotizzare che cosa possa essere accaduto: è probabile che Masia abbia sentito cadere qualcosa a terra, forse le chiavi. Proprio mentre si trovava sopra il tombino. Da qui la decisione di sollevare il coperchio e cercare di recuperarle. L’uomo si è infilato a testa in giù nel pozzetto stretto, è scivolato per 123 centimetri, sono rimaste fuori le gambe. Le mani e la testa sono affondate in 50 centimetri di acqua e melma, le conseguenze sono state drammatiche: asfissia con un edema polmonare e cerebrale. Il medico legale non ha rilevato segni di violenza. Il magistrato ha autorizzato la restituzione della salma ai familiari. (g.baz.)