La Nuova Sardegna

Rinascita Vernaccia vino sempre più cult

di Pasquale Porcu
Rinascita Vernaccia vino sempre più cult

La superficie vitata negli anni ’80 era di 2mila ettari, ora si è ridotta a 300 Ma è sempre più apprezzata e vincente nei concorsi enologici

12 novembre 2021
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È, senza alcun dubbio, il vino più identitario della Sardegna. Quando i Fenici e i Romani sono sbarcati nell'isola questo vino c'era già. A giudizio di molti è uno dei vini più originali e importanti al mondo. Stiamo parlando della Vernaccia di Oristano al quale ora è stato dedicato un libro, edito da Carlo Delfino, curato da Giovanni Antonio Farris, Marilena Budroni e Davide Orro, che raccoglie il contributo di autorevoli autori. La presentazione ufficiale è prevista per oggi alle 17 nell'aula magna del dipartimento di Agraria. Modera l'incontro il direttore della cantina Sella&Mosca, Giovanni Pinna. Dopo la presentazione del volume è prevista una degustazione di Vernaccia di Oristano a cura del sommelier Fabrizio Abis.

I curatori del libro sono il professor Giovanni Antonio Farris, già professore ordinario di Microbiologia agraria, uno studioso che ha ricoperto ruoli importanti nell'ambito della ricerca e nelle organizzazioni nazionali e internazionali del vino. E poi Marilena Budroni, PhD in Biotecnologie microbiche, professore associato di Microbiologie agrarie, autrice di importanti ricerche. Terzo curatore è Davide Orro, studioso e imprenditore di una azienda che produce Vernaccia di Oristano.

“Vernaccia di Oristano, identità e territorio”, questo il titolo completo del libro, spiega che quando si parla di questo nettare non si può non ricordare il ruolo che ha avuto e che ha questo vino per la storia e la cultura della valle del Tirso.

Una storia e una cultura strettamente connessi al territorio, ai suoi abitanti, ai miti e alle leggende di quella parte della Sardegna centrale.

Un vino diverso dai bianchi prodotti nel mondo. Un vino secco da dessert usato anche in molte ricette di cucina. Molto alcolico ma ottenuto senza l'aggiunta di alcolo etilico e affinato grazie a un processo dovuto all'azione dei lieviti flor che affiorano in superficie dopo la prima fermentazione. Un processo che troviamo anche negli Sherry andalusi e nei Vini Gialli dello Jura francese.

Un vino, dunque, assai prezioso e particolare che ha sempre caratterizzato i momenti di festa nelle famiglie sarde. Ma nonostante tanta nobiltà questo vino è stato progressivamente abbandonato.

La superficie vitata che negli anni Ottanta era di circa duemila ettari, ormai si è ridotta a 250/300 ettari. I motivi di questo declino sono diversi: dal cambiamento di abitudini che penalizza i vini passiti e dolci ai troppi casi di contraffazione.

Per fortuna, negli ultimi tempi, assistiamo a una incoraggiante rinascita e nei concorsi enologici più importanti i produttori di Vernaccia di Oristano ottengono i più prestigiosi premi.



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