La Nuova Sardegna

Studentessa di 23 anni aggredita e violentata

diGianni Bazzoni
Studentessa di 23 anni aggredita e violentata

La ragazza ora è ricoverata. Fermato un giovane di un paese dell’hinterland 

04 dicembre 2021
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SASSARI. Una studentessa straniera arrivata in città per il progetto Erasmus è stata aggredita e picchiata nelle prime ore del mattino di ieri a Sassari da un uomo che l’ha buttata a terra, palpeggiata e ha tentato ripetutamente di violentarla. La ragazza, 23 anni, è stata soccorsa dagli operatori del 118 in via Rockefeller - a poca distanza dalla caserma dei carabinieri - e accompagnata in ospedale dove è ricoverata in stato di shock. Aveva i pantaloni strappati, contusioni in varie parti del corpo e lamentava forti dolori alle ginocchia, ai polsi e al collo. L’allarme è scattato intorno alle 7, quando la studentessa ha chiamato il 118 per chiedere aiuto: sul posto - oltre a una ambulanza - è arrivata anche una pattuglia della sezione volanti della questura di Sassari. La ragazza ha ricevuto le prime cure e poi è stata adagiata sull’ambulanza e accompagnata al pronto soccorso dove sono cominciati tutti gli accertamenti. Gli agenti della polizia - sulla base dei primi elementi raccolti - hanno cominciato le indagini per cercare di risalire alla persona che avrebbe picchiato e violentato la 23enne. E poco più tardi hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un giovane di un paese dell’hinterland sassarese che è fortemente sospettato di essere l’autore dell’aggressione. La ragazza avrebbe raccontato di essere stata aggredita alle spalle da una persona mentre lei si incamminava verso casa dopo avere trascorso la serata con amici e colleghi di università. Gli investigatori hanno seguito da subito una pista che ha portato al giovane che poi è stato fermato e accompagnato negli uffici della questura. Sono in corso accertamenti, anche per valutare le immagini di alcune telecamere della zona.

Non è chiaro se l’episodio di violenza sia avvenuto proprio nella zona di via Rockefeller dove la 23enne è stata raggiunta e soccorsa dal 118 o in un altro luogo - non lontano da lì - dal quale la ragazza sarebbe poi riuscita ad allontanarsi per chiedere aiuto. L’attività investigativa è coperta dal riserbo, anche per non compromettere passaggi fondamentali (legati anche all’eventuale riconoscimento della persona che avrebbe aggredito e violentato la studentessa).

In ospedale, ieri mattina, la ragazza (assistita da una psicologa) è stata raggiunta dagli specialisti della polizia Scientifica della questura di Sassari che hanno eseguito gli accertamenti che nei casi di violenza sono fondamentali. Repertati (foto e video) i graffi e le altre lesioni che la ragazza avrebbe riportato nel corso della violenta aggressione.

La studentessa è sotto shock, spaventata ma determinata a collaborare con gli investigatori. Dal racconto della ragazza, la polizia ha messo insieme una serie di dettagli sui quali sono in corso i doverosi approfondimenti e gli agenti stanno cercando di ricostruire gli spostamenti e le frequentazioni della ragazza nelle ultime ore e in particolare nelle fasi immediatamente precedenti alla violenza. Si cerca di capire se l’aggressore l’abbia incontrata casualmente per strada e abbia deciso di entrare in azione profittando del fatto che la 23enne era sola e forse anche in difficoltà nell’orientarsi in una città che conosce solo da poco tempo. Ma non si esclude che l’aggressore possa averla notata prima, forse in un locale, e abbia deciso di seguirla per poi scegliere il punto in cui entrare in azione con l’aggressione alle spalle e la violenza. La ragazza avrebbe reagito e si sarebbe difesa con tutte le forze, una valutazione che sarebbe confermata dalle lesioni riportate alle ginocchia, alle braccia e ai polsi che avrebbero subito una forte pressione (il che confermerebbe che la 23enne sarebbe stata immobilizzata e bloccata dall’aggressore). Le indagini hanno avuto una rapida evoluzione e ulteriori particolari sulla vicenda si potrebbero conoscere nella giornata di oggi.

Il rapporto sul grave episodio - avvenuto nel giorno in cui la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa era in visita a Sassari - è stato trasmesso alla procura della Repubblica di Sassari insieme ai primi elementi raccolti dagli agenti della sezione volanti della questura che a tempo di record sono riusciti a rintracciare e fermare il presunto violentatore. Determinante - per gli aspetti ancora da chiarire della vicenda - potrà essere il racconto della vittima, appena sarà in grado di sostenere un confronto e fornire ulteriori dettagli sulla terribile vicenda nella quale è stata coinvolta.

Ieri per tutta la giornata gli investigatori della polizia hanno lavorato senza sosta per arrivare a definire tutti gli aspetti del caso. Sarebbero state compiute valutazioni nell’ambiente frequentato dalla ragazza, proprio per capire se è stato notato il presunto violentatore. Alcune testimonianze potrebbero risultare determinanti per sostenere il lavoro portato avanti dalla polizia.

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