La Nuova Sardegna

La raffinatezza di una dedica

di Enrico Corrias

Non un vero regalo, arriva dritto al cuore. Per chi vuole conoscere e riconoscere

23 dicembre 2021
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Non è un vero regalo il mio. Non son bravo a far regali. Non vuole neanche esserlo. Non vuole essere un regalo. È una dedica la mia: una dedica a te. Chi vuole intendere intenda. Non m’importa se leggerete o no, sono solo parole scomposte, frasi sconnesse le mie. Ecco cos’ho da offrirti: i miei pensieri confusi, sfusi. Sarai tu a raccoglierli, a dare loro forma.

È inutile e stucchevole dirti che sei importante, sarebbe patetico e ridicolo scriverti che sei l’unica certezza mia.

Una volta m’hai regalato un libro che diceva così «tento di allettarti con l’incertezza, il rischio, la sconfitta». Questa te la posso regalare, la mia incertezza, il rischio continuo e la sconfitta che ogni tanto ci toccherà. Ma non m’importa, possiamo perdere tutto, possiamo perdere sempre. Io ci sono, tu ci sei.

La nostra vita non è altro che «un centinaio d’anni di grattacapi, ad andar bene» e noi li prendiamo i grattacapi, ce li carichiamo a dosso. Che m’importa, che c’importa. Gli ostacoli, i problemi li troviamo, li troveremo ma ci passiamo sopra, a volte a fianco, ogni tanto in mezzo e ne veniamo schiacciati.

Non è un fatto triste né brutto, solo quello che capita e sinché ci saremo continueremo sulla nostra strada. Una strada ancora da costruirsi.

Ma ovviamente «questo schifo di canzone non può mica finire qui, manca giusto un’emozione. Dedicato all’amore lascia che sia così». Lasciamo correre, lasciamo che sia così.

Abbiamo già fatto un pezzetto di strada insieme, ora mattoncino per mattoncino, continuiamo così.

Qualcuno raccoglierà queste mie parole e frasi disastrose e magari le impacchetterà, ci metterà un bel fiocco. Magari rosso, mi piace il rosso. E poi lo scarta, perché è per voi che mi leggete. È solo per chi trova delle parti di sé. Il lavoro più grande lo dovete fare voi. Quando e se vorrai ti regalerò «il ricordo d’una rosa gialla vista al tramonto, anni prima che nascessi». Quando vorrai, quando vorrete. Ho la nostra rosa gialla, la rosa gialla siamo noi. A te, a voi. Per noi insomma è questa dedica. Perdio ce la meritiamo, eccome se ce la meritiamo. A te doux présent du présent.

Enrico frequenta il liceo Azuni a Sassari

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