La Nuova Sardegna

Assiste il compagno malato Licenziata per le assenze

di Davide Pinna
Assiste il compagno malato Licenziata per le assenze

Ausiliaria della sosta punita con la sanzione massima per assenza ingiustificata La donna non si era presentata al lavoro per accudire l’uomo che poi è morto

19 gennaio 2022
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ORISTANO. Prima il dolore per la perdita del proprio compagno, poi l'amara sorpresa: licenziamento senza preavviso per motivi disciplinari. Le settimane a cavallo fra il vecchio e il nuovo anno si sono trasformate in un vero e proprio calvario per una dipendente della ditta che gestisce il servizio dei parcheggi a pagamento del Comune di Oristano. Anche perché le due situazioni non sono slegate fra loro: le assenze che hanno portato al licenziamento della donna, una delle dipendenti con più anzianità di servizio fra gli ausiliari della sosta, erano dovute proprio alla necessità di assistere il compagno, colpito all'improvviso da una grave malattia.

Il calvario comincia alla fine dello scorso autunno, quando la coppia scopre la malattia che ha colpito l'uomo. Nelle ultime settimane del 2021 non c'è spazio per i preparativi natalizi né per i buoni propositi e le speranze per il nuovo anno. Sono settimane difficili: «Lei doveva prendersi cura del compagno malato», racconta un conoscente della donna. Quella, comprensibilmente, è la sua unica preoccupazione, tanto che diventa difficile stare appresso alle formalità necessarie per la richiesta di congedo legata a gravi motivi familiari, anche per una persona che da più di vent'anni lavora senza problemi come ausiliare della sosta. I conoscenti raccontano che vengono formulate per via orale numerose richieste di permesso, ma che non vengono accolte. Nel frattempo, la situazione del compagno si aggrava, sino alla morte una settimana prima di Natale. Qui la ricostruzione di quanto avvenuto si fa più complessa, la donna avrebbe chiesto di tornare al lavoro ma non sarebbe stata accolta. Il consorzio The Park che gestisce il servizio delle strisce blu oristanesi è stato contattato nella serata di ieri per fornire la propria versione dei fatti, ma non è stato possibile ottenere una risposta.

Il 30 dicembre viene inviata alla donna la contestazione disciplinare prevista dal contratto, con cui viene contestata l'assenza ingiustificata dal lavoro per buona parte del mese di dicembre. Lei prova a giustificare la propria assenza, spiegando che era legata all'improvviso aggravamento della salute del proprio compagno, ma l'azienda oppone un deciso rifiuto. I motivi sarebbero generici e non provati, ma soprattutto «non rientrano tra le ragioni che, normativamente e contrattualmente, giustificano o possono giustificare dette assenze dal lavoro». Per l'azienda, dunque, il problema starebbe non solo nel mancato rispetto delle formalità burocratiche, ma anche nel fatto che il congedo non retribuito per gravi motivi familiari non può essere applicato se non al coniuge sposato. Così viene respinta anche la richiesta della donna di essere collocata in aspettativa non retribuita, con l'azienda che contesta anche il fatto che la richiesta sia stata formulata dopo il periodo di assenza oggetto dell'ammonizione. A questo punto, ci si sarebbe potuti aspettare un colpo di scena e un qualche tipo di lieto fine, ma la realtà ha poco a che fare con le favole natalizie. Dopo aver respinto le giustificazioni della donna, il 13 gennaio l’azienda commina la sanzione massima: licenziamento disciplinare senza preavviso dal 30 dicembre. Ora la questione passerà nelle mani di avvocati e organizzazioni sindacali, ma se ne discuterà quasi certamente anche all'interno di un vertice convocato dall'amministrazione comunale con la ditta, per affrontare i problemi dell'appalto denunciati negli ultimi mesi da cittadini, opposizione e ditte concorrenti.

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