La Nuova Sardegna

«Continuo a fare gol con i vini e il buon cibo»

di Luca Urgu
«Continuo a fare gol con i vini e il buon cibo»

Pietro Paolo Virdis, l’ex bomber originario di Sindia, da anni è patron di una locanda a Milano dove con la moglie fa conoscere i piatti sardi

25 febbraio 2022
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Se volge lo sguardo indietro fermandolo negli anni della gioventù gli vengono in mente sapori unici che lo riportano in Sardegna con i sensi. Tra questi le cervella di agnello fritte che solo a nominarle gli fanno venire l’acquolina in bocca sovrastata da dei baffoni che porta fin dalla gioventù e ormai canuti. «Quando venivano preparate. A casa c’era battaglia», dice Pietro Paolo Virdis, 64 anni di Sindia, paese tra il Marghine e la Planargia, ma ormai da una vita a Milano, città che lo ha accolto - sponda rossonera - nella Scala del calcio con i colori del Milan e dove è rimasto. Il “Gusto di Virdis”, è il nome che l’ex calciatore ha dato al locale. Quattro mura che sanno di calore familiare, di vini buoni, di Sardegna che ovviamente la fa da padrona, ma anche di tanti altri posti. La passione per il calcio si è spostata sui vini, un amore che continua a rivelarsi con scoperte quotidiane ma che ha dei punti fermi. «Il Terre brune è un vino che mi fa emozionare, uno splendido carignano del Sulcis, ma ce ne sono tanti altri. A me piace molto anche la nostra Malvasia, un vino importante che mia sorella Bianca mi procura da piccoli produttori locali. Un nettare straordinario. Ogni tanto la propongo anche nel locale», racconta Virdis. Il fiuto prima era per il gol ora per il buon vino e per il cibo, «quello fatto con passione ovunque in Italia», dice il bomber prima di piazzare uno splendido assist per la moglie Claudia, autentica e indiscussa regina dei fornelli che guida con i suoi piatti gli ospiti verso la scoperta di sapori autentici. «Ci siamo divisi i compiti. Io mi occupo dei vini e di servire la clientela a tavola, ma è lei il vero motore che prepara le pietanze molto apprezzate», dice il bomber.

Approdato giovanissimo e talentuoso tra i professionisti prima con il Cagliari, poi con la Juventus e con il Milan, dopo tanto calcio vissuto da protagonista e a suon di gol sul campo e un tentativo di carriera da allenatore («non sono stato preso dal furore»), ha aperto nel 2003, assieme alla consorte, un locale diventato nel giro di poco tempo una meta di nostalgici del calcio che fu e della buon cucina “Lo spazio si è trasformato negli anni. All’inizio vendevamo quasi esclusivamente prodotti: sottoli, vini, paste, bottarga, il grosso veniva e viene dalla Sardegna e li spedivamo in tutta Italia oltre che qua nel locale. Preferisco concentrarmi sui vini sardi e aver anche qualcosa da altre regioni. C’è una bella vitalità”, rimarca. Al Gusto di Virdis il menù cambia in continuazione in base alla freschezza dei prodotti e alla stagionalità. “Siamo contenti e felici di confrontarci con la nostra filosofia. Chi viene sa di trovare un prodotto di qualità, la nostra cucina e soprattutto la nostra amicizia”, rimarca Virdis. In effetti il locale ha proprio la dimensione intima e familiare, quella ideale per vivere un’esperienza di questo tipo. Un approdo sicuro dove stare bene conversando tra una pietanza e l’altra con i proprietari e degustare alcuni piatti diventati must. «Abbiamo una ventina di coperti tra la sala interna, e gli spazi all’esterno. Uno dei simboli del locale è diventato lo spaghetto alla bottarga, non manca mai nel menu». Ne consumiamo davvero tanta e poi Claudia ha una ricetta tutta sua che la rende particolarmente buona e desiderata», dice Virdis. Un’altra certezza è la vacanza nella sua west coast tra Bosa e Porto Alabe. «È la base, il punto fermo di ogni estate, poi naturalmente ci spostiamo anche per fare nuove scoperte enogastronomiche».

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