La Nuova Sardegna

Dentro la torre di controllo di Olbia, gli angeli custodi dell’aria tra tecnologia ed esperienza

di Dario Budroni
Dentro la torre di controllo di Olbia, gli angeli custodi dell’aria tra tecnologia ed esperienza

Trenta supertecnici al lavoro nel terzo scalo più trafficato durante l’estate

04 marzo 2022
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OLBIA. Il cervellone dei cieli resta sospeso tra nuvole e cemento. Prima la cabina di un ascensore, poi una rampa di scale e infine un panorama sconfinato che toglie il fiato comunque lo guardi: lo skyline di Olbia, le pareti calcaree dell’isola di Tavolara, le vette ancora fredde del monte Limbara. E poi naturalmente la pista: quasi tre chilometri di asfalto su cui possono atterrare e decollare anche gli aerei più grandi e potenti al mondo. La torre di controllo dell’aeroporto Costa Smeralda è un gioiello di tecnologia e conoscenza che fa in modo che tutto fili liscio. Sia lassù, a qualche centinaio di metri di altezza, che quaggiù, nei piazzali e sulla pista dello scalo alle porte della città. Una struttura totalmente rimessa a nuovo circa venti anni fa e che è naturalmente governata dall’Enav, la società che si occupa appunto di gestire il traffico aereo civile in tutta Italia. Un luogo in cui lavorano solo professionisti altamente qualificati chiamati a vigilare – 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno – su tutto ciò che accade sia in aeroporto che nello spazio aereo attorno. In questo periodo dell’anno, gli sforzi sono comunque ridotti quasi al minimo. Perché il grosso arriva d’estate, nei mesi di luglio e di agosto, quando lo scalo gallurese diventa, per numero di movimenti, il terzo aeroporto in Italia.

Cosa fa. La torre che domina pista, città, mare e colline si occupa di gestire in piena sicurezza decolli, atterraggi e movimentazioni al suolo. Inoltre, l’Enav è anche responsabile della manutenzione di tutti gli impianti tecnologici presenti in aeroporto necessari alla navigazione aerea. E tutto questo grazie alla professionalità di 30 persone, di cui 15 controllori del traffico aereo. «Ma nel periodo estivo ricorriamo a del personale di supporto – spiega Alessandro Sammartano, che è il responsabile Enav della torre di controllo olbiese –. Personale che ha le medesime abilitazioni e che è specializzato anche per quanto riguarda l’aeroporto di Olbia». La sala operativa, che si trova a una altezza di 36 metri, è delimitata da ampie vetrate e in postazione ci sono gli operatori che, attraverso gli impulsi dei radar e le comunicazioni radio, coordinano come direttori d’orchestra ogni singolo movimento e ogni specifica operazione. La torre di controllo è infatti responsabile degli aeromobili, sia per quanto riguarda la movimentazione al suolo che su un’area che si estende per circa venti chilometri dalla pista. Sono i controllori a gestire gli aerei dall’accensione fino allo spegnimento dei motori, autorizzando decolli e atterraggi e coordinando, rigorosamente in inglese e attraverso comunicazioni standard, i velivoli anche nelle manovre a terra, dal parcheggio fino alla pista e viceversa. Tra le altre cose, dalla torre di controllo l’Enav fornisce anche il servizio si osservazioni meteorologiche. Non mancano poi le curiosità. Gli operatori, per esempio, utilizzano le strumentazioni tecnologiche più all’avanguardia, ma nella sala operativa non può mancare il vecchio e caro binocolo. «L’osservazione diretta è fondamentale – spiega Sammartano –. Quando esiste un dubbio o serve verificare un qualcosa che la tecnologia non può accertare, si utilizza il binocolo».

I numeri di Olbia. Il Costa Smeralda rappresenta un caso unico in Italia. E il motivo è legato alla stagionalità dello scalo. I numeri forniti dall’Enav – che come presidente ha Francesca Isgrò e come ad Paolo Simioni – la dicono lunga sul peso che il mercato turistico ha per l’aeroporto olbiese: nei mesi di gennaio e febbraio si contano 540 movimenti, mentre a luglio oltre 7mila e ad agosto addirittura 8700. Per questo motivo, nei due mesi estivi l’aeroporto Costa Smeralda sale sul terzo gradino del podio in Italia, dopo Fiumicino e Malpensa. Per quanto riguarda i numeri del 2021, a Olbia è stato registrato un importante recupero rispetto al 2020, il primo anno di pandemia. A livello nazionale il traffico è aumentato del 34,7%, mentre a Olbia, dove sono stati gestiti 29.800 voli, l’aumento è stato del 41% rispetto all’anno precedente. E le cose sembrano andare bene anche per il 2022. Anzi, sembrano andare ancora meglio, considerato che a gennaio è stato registrato un più 52% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Scalo multifunzionale. Una delle caratteristiche principali del Costa Smeralda – stagionalità a parte – è la presenza di due aerostazioni. Una è naturalmente dedicata al traffico passeggeri di linea o charter e l’altra è esclusivamente rivolta al traffico aereo privato. In quest’ultimo caso, in termini di movimenti, il traffico può superare anche il 55% di quello totale. Gli aerei in questione vanno dai più semplici aerotaxi fino agli Airbus 340 in configurazione singolo passeggero. In generale, l’aeroporto di Olbia, classificato come Classe 4D, e soprattutto dopo il recente prolungamento della pista (da 2.445 a 2.745 metri), è in grado di accogliere aerei di lungo raggio come il Boeing 767. Inoltre, su specifica deroga concessa da Enac, possono atterrare anche mostri dei cieli come i Boeing 777 e 747. I piazzali dello scalo sono in tutto tre e possono schierare un totale di 75 parcheggi per aeromobili. Ma non solo. L’aeroporto Costa Smeralda, inaugurato quasi 50 anni fa e successivamente ampliato e rivoluzionato, ospita anche una base Hems, con lo schieramento h24 di un elicottero del 118. Durante il periodo estivo, per contrastare la piaga degli incendi boschivi, fa base a Olbia anche un Canadair. Pure questi velivoli gestisti dagli operatori della torre di controllo che svetta lungo il bordo della pista.

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