La Nuova Sardegna

L'assalto delle cavallette: «Zona rossa sbagliata, troppe aziende escluse dai contributi»

L'assalto delle cavallette: «Zona rossa sbagliata, troppe aziende escluse dai contributi»

Satta (Progressisti) contesta l’ultimo bando della Regione: «Serve una nuova mappatura per evitare l’ennesima beffa»

03 giugno 2022
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CAGLIARI. Altro che trentamila ettari, le cavallette hanno devastato più del doppio della superficie della zona rossa, undici i Comuni colpiti, mappata dall’assessorato all’Agricoltura. Il che vuole dire: i 400mila d’indennizzi, stanziati per i danni subiti dagli agricoltori nel 2020, basteranno per risarcire solo poche, pochissime, aziende. A mettere sotto accusa il bando pubblicato lunedì scorso sul sito della Regione è il consigliere regionale Gianfranco Satta dei Progressisti. Insieme a Pd e Liberi e Uguali, ha presentato un’interrogazione urgente per «evitare che dopo il danno – scrive – si consumi una clamorosa beffa», con l’immotivata esclusione di almeno altri trentamila ettari.

L’antefatto. A monte di questo scandalo – scrive Satta – ci sarebbe uno scontro fra l’assessorato all’Agricoltura e l’Agenzia Laore, incaricata di tracciare i confini dell’assalto delle cavallette a Ottana, Noragugume, Bolotana, Orotelli, Orani, Dualchi, Sedilo, Sarule, Olzai, Sorradile e Nugheddu Santa Vittoria. «Nel dicembre del 2020 – ricostruisce Satta – Laore ha inviato all’assessorato una relazione in cui, dopo gli scontati sopralluoghi, definiva i confini dell’area, valutando una perdita di almeno il 50 per cento delle produzioni agricole», ma allo stesso tempo aggiungeva «verosimilmente la quantificazione del danno va estesa a tutte le superfici dei terreni coltivati negli undici Comuni interessati dall’invasione delle cavallette». Poi fra l’assessorato e l’Agenzia c’è stato uno scambio di lettere per chiarire meglio come andasse interpretato «il verosimilmente», ma non è servito comunque ad ampliare i confini della zona rossa. E infatti – scrive Satta – «l’assessorato ha pubblicato il bando per gli indennizzi, rifacendosi a quella prima mappatura molto limitata e senza invece prendere in considerazione quanto sostenuto dalla stessa Laore sull’estensione effettiva della devastazione».

La denuncia. Il fatto è che – sottolinea Gianfranco Satta nella parte finale dell’interrogazione – che «il bando per le domande d’indennizzo scadrà a fine giugno, ma essere risarciti saranno alcuni proprietari e non tutti i danneggiati». Per la precisione «oltre la metà – ribadisce – sarà esclusa, perché non rientra in quella che potremmo definire la ridottissima zona rossa iniziale».

L’affondo. «Invece ora – conclude Satta – bisognerebbe usare il buon senso, bloccare quel bando e poi incaricare Laore di tracciare una seconda mappa, molto più precisa, dell’area rossa. Così dovrebbe fare chi guida l’assessorato all’agricoltura, mentre, a causa della sua errata interpretazione delle relazioni di Laore, ha finito per escludere dal bando decine e decine di aziende». Infine, «è già inaccettabile il ritardo con cui la Regione intervenendo, ma a questo errore oggi non può sommarsi anche una palese ingiustizia». Senza dimenticare che dal 2020 in poi «è stato fatto gran poco per prevenire una nuova, annunciata, ondata di cavallette e infatti sono tornate peggio di due anni fa».

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