La Nuova Sardegna

«Bravo Pietro»: al baby archeologo i complimenti di Franceschini

Gianni Bazzoni
«Bravo Pietro»: al baby archeologo i complimenti di Franceschini

L’amuleto ritrovato ad Alghero da uno scolaro di Usini

24 giugno 2022
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Sassari «La storia del piccolo Pietro e della sua scoperta alla necropoli di Domus de Janas è molto bella e fa comprendere come ogni iniziativa che porti i più piccoli a contatto con il patrimonio culturale sia fondamentale per formare i cittadini di domani».

Così il ministro della Cultura Dario Franceschini che ha letto sulla Nuova la notizia del ritrovamento di un pendente litico da parte di un alunno della V A della scuola primaria di Usini durante la visita guidata alla tomba n. 1 della necropoli di Santu Pedru ad Alghero. Il ministro è rimasto molto colpito dalla storia caratterizzata da tanta semplicità ma anche voglia di conoscere, studiare e ricercare che anima i più piccoli, specie se guidati da insegnanti - e da una scuola nel suo insieme - che riesce a trasmettere conoscenza e anche speranza per immaginare un mondo migliore.

Dario Franceschini, molto legato alla Sardegna, profondo conoscitore dell’Isola, ha voluto manifestare direttamente il suo sincero apprezzamento per l’accaduto nel corso di una telefonata con l’archeologo Luca Doro che guidava la classe nel corso della visita, la maestra Lucia Manuedda e il piccolo Pietro Pais con il quale si è intrattenuto a parlare. Il ministro della Cultura ha aggiunto motivazioni a quelle già previste nel percorso scolastico e nel rapporto con la Soprintendenza che aiuta i più giovani a crescere con la convinzione che tutti possono essere protagonisti e dare contributi importanti per la ricerca e per valorizzare il patrimonio culturale sardo, dell’Italia e dell’Europa. Per questo il ministro ha augurato al piccolo Pietro di portare sempre con sè il ricordo di una giornata e di un percorso così speciale: conservare sempre la memoria, e guardare ai bambini come esempio straordinario di chi sa tenere tra le mani con il sorriso oggetti così importanti.

La storia di Pietro Pais e dei suoi compagni della V A di Usini è di quelle che spesso sfuggono all’interesse generale, perchè certi percorsi didattici quasi non fanno notizia in un mondo tempestato di slogan e luoghi comuni che sono stati esaltati dall’uso (e abuso) dei social. Da anni impegnati in un lavoro di ricerca che è stato possibile grazie all’intesa tra la scuola e la Soprintendenza, tra insegnanti e archeologi, i bambini sono entrati in punta di piedi, coltivando conoscenza e immaginazione nell’area della necropoli, di Santu Pderu, tra le Domus de Janas, nel territorio di Alghero. E qui è avvenuta la scoperta: il ritrovamento di un arciere risalente al III millennio a.C.

Luca Doro, l’archeologo che ha formato e guidato gli scolari nel loro viaggio sulla storia e l’archeologia in Sardegna può dichiararsi soddisfatto, anche per il plauso che è arrivato al progetto da parte del ministro della Cultura Dario Franceschini che ha voluto così portare l’esperienza dei bambini di Usini all’attenzione nazionale.

La scoperta del prezioso oggetto risale a qualche giorno fa e sabato scorso il reperto è stato presentato ufficialmente nel Centro di restauro e conservazione dei Beni culturali della Soprintendenza a Li Punti. E il pendente - dopo essere sottoposto a ulteriori indagini, come ha dichiarato l’archeologa Gabriella Gasperetti - ora andrà a potenziare l’esposizione del Museo archeologico. Ma dall’impresa dei ragazzini archeologi potranno arrivare opportunità per destinare ulteriori risorse per le ricerche nella necropoli di Santu Pedru.




 

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