La Nuova Sardegna

Dal barcone alla maturità: la storia di Milly e Barry

Silvia Sanna
Alessandra Correzzola fra Milly e Barry, prossimi al diploma ad Arzachena
Alessandra Correzzola fra Milly e Barry, prossimi al diploma ad Arzachena

Nel 2016 sono arrivati a Porto Pozzo, non parlavano l'italiano. Ora con l'aiuto di Alessandra si diplomeranno all'Alberghiero di Arzachena

24 giugno 2022
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PORTO POZZO. Sei anni fa Barry imparava vocali e consonanti, due giorni fa all’esame di maturità ha scelto la traccia su Verga. Come Milly, che poco dopo l’arrivo a Porto Pozzo dal Mali fermò Alessandra per strada e in francese le chiese se c’era qualcuno che potesse insegnargli l’italiano. Era il 2016 e nella frazione di Santa Teresa Gallura aveva da poco aperto le porte un centro migranti con 200 ospiti arrivati dal mare, sui barconi.

Alessandra Correzzòla, 55 anni, bresciana trapiantata in Gallura, impiegata in Comune a Palau, osservava quei ragazzi in evidente difficoltà perché non riuscivano a comunicare. Per questo a Milly rispose subito di sì e iniziarono le prime lezioni all’aperto, a due passi dal centro. Ora alcuni di quei ragazzi sono a un passo dal diploma all’Istituto Alberghiero di Arzachena: hanno fatto gli scritti e tra una decina di giorni avranno l’orale.

Con loro ci sarà anche Alessandra, già diplomata perito aziendale corrispondente in lingue estere e laureata in Giurisprudenza: «Mi sono iscritta con loro alle Serali. Volevo sostenerli nella fase di inserimento e poi “ritirarmi”. Invece mi è piaciuto, sono rimasta e mi ri-diplomerò anche io».

Sei anni insieme. Da quell’incontro in strada con Milly, nel 2016 ancora minorenne e oggi 24enne, Alessandra insieme a un altro gruppo di signore si diede da fare. «Organizzammo classi di italiano all’interno del centro di accoglienza. Tra i ragazzi c’era chi frequentava la scuola nel suo Paese e chi partiva da zero. Come Barry, arrivato a 21 anni dalla Guinea Conakry: con lui facemmo alfabetizzazione, pagine a pagine di “a e i o u” e di “me mi mo mu”. Con risultati sorprendenti: Barry ha una intelligenza particolarmente sviluppata, sono certa che se avesse avuto la possibilità di studiare sarebbe diventato una persona di successo». Il secondo step è l’iscrizione alla scuola media: viene aperto un punto Cpa a Santa Teresa e una ventina di ragazzi si dividono tra lì e Olbia. Nel frattempo il Centro migranti di Porto Pozzo chiude e moltissimi ospiti si ritrovano per strada: «Difficile trovare un appartamento in affitto, soprattutto per chi non ha un lavoro stabile. Io, mio marito Paolo e le nostre figlie decidiamo di non stare a guardare». Succede allora che Milly e Barry trovano un nido sicuro a casa della famiglia di Alessandra, che mette a loro disposizione un alloggio, una sorta di dépendance «in cui loro sono completamente indipendenti anche se comunque li consideriamo parte della famiglia». Ed è stato bello quando qualche giorno fa un uomo soccorso da Barry, che lavora al 118, ha fatto i complimenti a Paolo: «Proprio in gamba "tuo figlio", siete stati davvero bravi tu e tua moglie».

Insieme a scuola. Negli ultimi tre anni, dal lunedì al venerdi dalle 17.30 alle 22.30 (con la pausa in Dad durante la pandemia), Alessandra, Milly e Barry hanno frequentato le scuole serali. La media è alta, i due non scendono mai sotto il sette e mezzo. «Io invece sono un mostro in matematica, anni fa ero scarsissima e ora prendo 9 – dice Alessandra –. Credo che io avrò un voto più alto ma non è detto, anche perché con Barry siamo stati ammessi entrambi con 8 in italiano». Barry, il ragazzo arrivato analfabeta a Porto Pozzo.

 

 

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