Angelo Binaghi: «Wimbledon un orgoglio, ora sogniamo un Sinner sardo»
Il presidente della Fitp a ruota libera: «Dovremmo porci una domanda: perché nella nostra isola non nascono fenomeni?»
Sassari Non è un dirigente che si mette problemi se deve togliersi qualche sassolino dalle scarpe. E anche questa volta, fedele al suo essere persona schietta, Angelo Binaghi, cagliaritano, presidente della Fitp da 25 anni, non le manda a dire. Parla a ruota libera di diritti tv, della sua Sardegna che non riesce ad avere un campione per l’alto livello, della popolarità di uno sport che sta facendo registrare numeri da capogiro. Il numero 1 del tennis italiano gonfia il petto il giorno dopo la vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon. Nessun azzurro era mai riuscito a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di uno dei tornei più prestigiosi al mondo.
«Sono orgoglioso che sia successo con me al timone della federazione», ha detto poco prima di salire sull’aereo per fare ritorno in Italia.
Binaghi e la Sardegna «Dovremmo porci una domanda: perché nella nostra isola non nascono fenomeni? Eppure abbiamo ottime società e grandi maestri». La sua spiegazione è questa: «Manca la mentalità. Il problema della nostra gioventù è che non ha motivazione e ambizione. In Alto Adige, che ha un terzo della nostra popolazione, nascono diversi grandi giocatori, come mai da noi non succede?». Binaghi ha a cuore il tema e aggiunge: «Faremo il possibile per spingere i nostri ragazzi a sognare e fare in modo che anche nella nostra isola possano formarsi, con regolarità, campioni o comunque ragazzi che primeggiano in settori della vita sportiva ad alta competitività. Sta crescendo l’algherese Lorenzo Carboni ma è ancora giovane. Spero faccia il salto di qualità».
L’Obiettivo Superare il calcio, lo sport più popolare in Italia. Binaghi non perde occasione per ricordare che questa è la prossima sfida da vincere per il tennis. «Dipende dai punti di vista. Per quanto riguarda i risultati, è inconfutabile che negli ultimi anni noi abbiamo fatto meglio del calcio. Se poi parliamo di fatturato, credo che quest’anno la nostra federazione sorpasserà la Figc. I dati ci dicono che per ogni cinque tennisti praticanti, padel compreso, ci sono sei calciatori, calcio a cinque compreso. E negli ascolti televisivi siamo più o meno testa a testa. Se continueremo così, il sogno di diventare lo sport più praticato in Italia, si può avverare».
Il tennis in tv Anche questo è un tema sul quale Binaghi si batte. Il suo desiderio è che i tornei vengano trasmessi in chiaro e lo dice senza peli sulla lingua. «È incredibile che in Italia, la nazione che ha tanti tennisti tra i più forti al mondo, siamo gli unici che non mandiamo in onda in chiaro almeno le fasi finali delle competizioni più importanti. Dovrebbe essere obbligatorio e chi di dovere ci dovrebbe riflettere. Per me è uno scandalo. I messaggi che trasmettono sul campo campioni come Jannik Sinner e Jasmine Paolini hanno un alto valore sociale per i giovani ma non soltanto per loro».
Angelo e Jannik Tra il presidente e il campione c’è un legame stretto. «Stiamo parlando di un ragazzo di 23 anni dai valori altissimi. Sportivi e morali. Educato, intelligente, rispettoso delle regole. Riconoscente. Nonostante le vittorie non perde di vista l'umiltà e dalla sconfitte sa ripartire con nuovi stimoli. Io penso che lui, insieme a Gigi Riva, Valentino Rossi e Alberto Tomba... siano i modelli sportivi e non solo, che rappresentano meglio l’Italia. Avere un fenomeno non è programmabile, ma non mi stancherò mai di ripetere che se in Italia c’è una generazione di giocatori, uomini e donne, che stanno portando il tennis ai vertici mondiali, è frutto di programmazione». Ma c’è anche il problema Matteo Berrettini, giocatore che non riesce a superare i problemi fisici. «Una carriera tormentata, peccato, un grande tennista sull'erba. Ha giocato una finale a Wimbledon e ha dato un grande contributo per rivincere la CoppaDavis. Ha problemi fisici di tutti i tipi, in particolari agli addominali. Come federazione fare il possibile perché torni ad essere il giocatore di prima.
Sms Il cellulare di Angelo Binaghi è stato inondato di messaggi. Il presidente della Federtennis anche su questo è molto chiaro. «Il presidente del Coni Bonfiglio? A me non ha scritto, però si è complimentato con Sinner. Ci mancherebbe altro che non lo facesse. Chi mi ha scritto? Diciamo che i pensieri che ho gradito di più sono quello della premier Giorgia Meloni e quello del ministro Tajani. Lui ha una moglie che è stata insegnante di tennis ed è un grande appassionato del nostro sport».