La Nuova Sardegna

«Alla Sardegna serve meno gas» I nuovi scenari di Snam e Terna

di Giuseppe Centore

Le navi rigassificatrici sovradimensionate: incognite sulle centrali

02 agosto 2022
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Cagliari Mentre la Regione attende il 14 settembre per sapere se il suo ricorso contro il Decreto Draghi sarà accolto dal Tar del Lazio, non si fermano le procedure relative proprio a quel decreto. Arera, l’autorità di regolazione che dovrà poi definire la cornice legata al mercato del gas nell’isola, ha chiesto, come da decreto ai due operatori delle reti, Snam (gas) e Terna (elettrico), di fornire lo scenario di domanda per la Sardegna nel futuro. Il risultato dei loro studi, su cui si avvierà una consultazione, a cui seguiranno le decisioni di Arera, è solo in apparenza tecnico. In realtà è un documento politico che, dati alla mano, dichiara quanto gas serve alla Sardegna, quanta energia elettrica si potrà produrre per mettere in sicurezza il sistema, come e dove. Scelte alla fine tutt’altro che neutrali, che vanno contro i desiderate e le scelte della Regione.

Il punto focale dei due studi è che all’isola non serve tutto il gas sino a ieri preventivato, nè «si prevede consumo di gas per la generazione termoelettrica». Niente centrale a gas a Fiume Santo, anche un domani, mentre per quella di Portovesme il destino è la dismissione pura e semplice. Il quadro è chiaro: al 2030 si triplica la produzione di eolico e si sestuplica quella del solare. Il gas servirà, ma ne basta poco: un terzo in meno, poco meno di 1 miliardo di metri cubi rispetto a 1,4 previsto pochi mesi fa. Snam da questo punto di vista spiega anche come le due navi previste per Porto Torres e Portoversme risultino addirittura sovradimensionate rispetto alle necessità, ma che prenderle più piccole costerebbe di più; tanto vale averle così “abbondanti”, anche se non ci sarà bisogno di tutto quel gas. È evidente che a questo punto il terminale di Cagliari non avrebbe più senso, e le due società lo dicono chiaramente, mentre a Oristano basta un deposito da 15mila metri cubi (oggi in esercizio ve ne è uno da 10mila, mentre in autorizzazione ve ne sono due da altri 30mila). Sarà questo lo scenario energetico del futuro per l’isola? Non è detto, dipende se il decreto Draghi rimarrà in piedi o no. In ogni caso un elemento certo è che Snam e Terna per far reggere il sistema prevedono altri due gigawatt di capacità da eolico. Dove come e quando, saranno altri a decidere. In tempi ragionevolmente brevi.(g.cen.)

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