La Nuova Sardegna

Studi universitari

Il cervello degli anziani sa sorprenderci

Plinio Innocenzi
Il cervello degli anziani sa sorprenderci

12 agosto 2022
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Le complesse interazioni che governano il fragile pianeta di cui siamo ospiti hanno mostrato quanto sia difficile la soluzione dei grandi problemi globali. Il cambiamento climatico, le pandemie, la mancanza d’acqua e di energia pulita assieme alla minaccia di tecnologie distruttive, come le armi nucleari, rappresentano problemi la cui soluzione non è semplice e non a breve termine. Le buone notizie in questo frangente sono un’utile medicina per non sprofondare in un cupo pessimismo. Per questo motivo, un messaggio che circolava nella rete ha attirato piacevolmente la mia attenzione  

Uno dei grandi problemi globali è quello dell’invecchiamento, una quota della popolazione sempre più grande si trova infatti ad affrontare una fase della vita in cui si può andare incontro a perdite cognitive e ridotte capacità intellettive. Garantire una buona qualità della vita e assistenza agli anziani è uno dei problemi che la nostra società sta affrontando. Il messaggio riportava uno studio pubblicato su una prestigiosa rivista di medicina secondo il quale il cervello di una persona raggiunge il suo picco di attività intellettuale intorno ai settanta anni. Questo articolo in realtà non esiste e la notizia era stata creata da una serie di citazioni incrociate delle quali non si conosceva l’origine, insomma apparentemente la solita bufala sulla rete.

Fortunatamente però se il messaggio era stato deformato attraverso il passaggio nella rete, esiste uno studio pubblicato su Nature Human Behavior dal Georgetown University Medical Center nell’agosto del 2021 che mette in evidenza come non sia affatto scontato che il cervello umano sia destinato con l’invecchiamento ad un inevitabile declino delle capacità mentali. È stato osservato infatti che vi sono almeno due funzioni fondamentali del cervello, quelle che permettono di elaborare nuove informazioni e quelle che invece ci fanno concentrare su ciò che è importante in una determinata situazione.

Queste funzioni possono effettivamente migliorare anche negli individui più anziani e sono alla base di alcuni aspetti critici del processo cognitivo come la memoria, il processo decisionale e l'autocontrollo, oltre che della capacità matematica, il linguaggio e la lettura. Lo studio ha mostrato che le reti neurali coinvolte in tre attività fondamentali, ossia il riconoscimento dello stimolo e avvio della risposta mantenendo uno stato di allerta, la capacità di orientarsi a stimoli sensoriali specifici e quella esecutiva che inibisce le informazioni che distraggono o contrastano, consentendoci di concentrarci su ciò che è importante, rispondono all’invecchiamento in modo distinto.

Poiché l'orientamento e l'inibizione sono capacità che consentono di focalizzarsi selettivamente su alcune attività queste possono migliorare con la pratica. Questi miglioramenti possono essere sufficienti a compensare il declino delle reti neurali. Al contrario, l'allerta diminuisce perché non può migliorare con la pratica.

Vi sono inoltre delle persone definite come “superagers” che dopo gli ottanta e anche oltre novanta anni mostrano di possedere una memoria e capacità cognitive paragonabili a quelle di quarantenni. Questi “super anziani” non dovrebbero stupirci perché ci sono molti esempi straordinari di persone che hanno lavorato creativamente fino al termine della propria vita. Michelangelo è rimasto attivo fino alla sua morte a 89 anni, Tiziano a 86 anni dipinge poco prima di morire uno dei suoi capolavori, La Pietà, mentre Giuseppe Verdi a oltre 80 anni componeva il Falstaff, una delle sue opere più innovative dando mostra di possedere ancora una grande creatività.

Le capacità del cervello umano sono ancora da scoprire e proprio la ricerca in questo campo è una delle grandi sfide da affrontare. Ci permetterà di comprendere quali potenzialità possiamo sfruttare e come invecchiare mantenendo intatte buona parte delle capacità cognitive. Una mente allenata e preparata può garantire una vita gratificante e creativa anche in età avanzata.
 

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