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Politica

Lo stallo del centrodestra accelera le operazioni per un centrosinistra unito

Lo stallo del centrodestra accelera le operazioni per un centrosinistra unito

Aperture per un’alleanza con il Movimento 5 Stelle

28 novembre 2022
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Sassari Se la situazione nel centrodestra dovesse precipitare e ci fosse un anticipo delle elezioni regionali, dall’altra parte della barricata sarebbero pronti? A brevissima scadenza, no. Ma i segnali di qualcosa che si muove sono molteplici. Nel fine settimana dall’area di sinistra-centrosinistra sono arrivati segnali importanti, anche se resta l’elettroencefalogramma piatto (almeno a livello ufficiale) del Pd, a parte l’iniziativa di Sardegna futura, nata proprio in area Dem e ancora tutta da decifrare.

Sinistra Molto attiva l’area che comprende Progressisti-Verdi-Sinistra italiana-Reti civiche. Il nucleo vivo in consiglio regionale si è rafforzato grazie al buon risultato alle Politiche, che ha portato all’elezione di Francesca Ghirra alla Camera. Ora però è necessario un cambiamento perché le dinamiche nazionali comportano una scelta di campo verso i raggruppamenti più strutturati. Qualcosa è già avvenuto con il passaggio ai Verdi dei consiglieri regionali Antonio Piu e Diego Loi. Sabato l’assemblea voluta da Massimo Zedda, leader dei Progressisti, ha segnato una nuova importante tappa verso la definizione di un’alleanza alternativa al centrodestra. Un tentativo era già stato fatto a luglio, poi gli eventi della politica nazionale avevano congelato l’operazione. Ora si riparte. L’obiettivo dichiarato è quello di fare da “cerniera” tra le varie forze politiche che si oppongono allo schieramento di forze che attualmente guida la Regione.

Sardegna futura Nell’area del Pd, in attesa del salvifico congresso nazionale, si deve registrare l’iniziativa dell’ex deputato Gavino Manca che a Oristano ha riunito i sostenitori dell’associazione denominata Sardegna futura. Un nucleo di cui fanno parte esponenti importanti dell’area Dem come Cesare Moriconi, Pier Luigi Caria, Chicco Porcu, Siro Marrocu, Francesco Sabatini, Piero Comandini. Importante il messaggio arrivato col documento finale dell’assemblea oristanese: «Dobbiamo dismettere l’atteggiamento di chi deve sempre e comunque dettare le linea, per aprirci al confronto con tutte le forze alternative all’attuale governo regionale». Un progetto fondato su dialogo e confronto «su un piano di pari dignità, convergenze e alleanze con tutte le forze politiche alternative all'attuale quadro politico di governo regionale per costruire, su una vigorosa unità ideale e programmatica, una coalizione elettorale in grado di sconfiggere la destra e governare la regione». A chi è diretto il messaggio? In primo luogo al Pd stesso, invitato a smetterla di pensare di poter sempre «dettare la linea». In secondo luogo a tutte le forze di opposizione e in primo luogo al Movimento 5 Stelle.

L’alleanza possibile Non è un mistero che un consistente fetta del Pd sia del tutto favorevole a un accordo con il M5S, anche subordinato alla scelta di un rappresentante del movimento per la candidatura alla presidenza. Ma la strada per un accordo è ancora lunga e ricca di insidie. (r.pe.)

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