Nella raccolta differenziata Orune e Sassari sono le maglie nere
I Comuni più virtuosi e premiati sono Irgoli, Loculi, Onifai e Galtellì
Cagliari Se non fosse per Orune, che è all’ultimo posto, ma con un distacco di appena due punti, Sassari sarebbe il peggior Comune sardo nella raccolta differenziata dei rifiuti. Certo, il raffronto fra piccolo e grande è complicato, sono realtà molto diverse fra loro, in tutto e per tutto. Però, secondo i dati dell’Agenzia regionale Arpas, è proprio a Sassari a essere messa peggio. Oltre la metà dei residenti, quasi sei su dieci, all’incirca 76mila su 125mila, ancora non separa la plastica dal cartone, il vetro da una buccia di banana. Con il risultato che, sempre Sassari, finora è rimasta esclusa dai premi concessi dalla Regione ai Comuni virtuosi, dal 25 al 50 per cento in meno sul costo di conferimento dei rifiuti, 160 euro ogni tonnellata. Anzi, continua a pagare una penale del 5 per cento, poi scaricata sulla Tari e sui cittadini.
Le tabelle Se la Sardegna continua a migliorare anno dopo anno, nel 2021 ha sfiorato quota 75 per cento nella differenziata ed è il secondo miglior risultato nazionale dopo quello del Veneto, Sassari, invece, è inchiodata ancora al 59,38 e Orune al 57,9. La colpa di chi è? Il neo assessore all’ambiente, Marco Porcu, nel leggere i dati dell’ultimo censimento, ha dato questa lettura: «È un problema culturale. Il cittadino va educato ma qualcosa di più efficace dovrebbero farlo anche gli amministratori pubblici». L’aver indosso la maglia (quasi) nera è confermato da altre due classifiche. Sassari è all’ultimo posto fra le Province, con un distacco di 9 punti dalla performante Nuoro, con oltre il 79 , e dietro a Oristano, 78, al Sud Sardegna, 77, e alla Città metropolitana di Cagliari, 73. Di conseguenza, con il suo scarso 58 per cento cittadino, sempre Sassari, è in coda anche nel confronto con Olbia, che sfiora il 77, Quartu, 74 e Cagliari, 72.
I migliori Su 377 Comuni in 267 sono compresi nella fascia 85-80 per cento di differenziata, con gli exploit del quartetto Irgoli-Loculi-Onifai-Galtellì, in testa alla classifica, poi Sant’Antonio di Gallura, Monti, Fonni, Orosei, Mamoiada, l’Unione del Coros e il Gennargentu-Mandrolisai. In valori assoluti, il 91 per cento della popolazione è ben oltre la soglia minima. «Possiamo, però, crescere ancora e arrivare almeno al 76 come regione», ha sottolineato l’assessore, insieme al direttore generale Delfina Spina, al coordinatore Salvatore Pinna e ad Alessandro Sanna dell’Arpas. Per raggiungere l’obiettivo, ha in mente una legge che renderà ancora più vantaggiosi i premi.
La statistica Nel 2021 la Sardegna ha prodotto 750mila tonnellate di rifiuti urbani, 37mila in più rispetto al 2020. La media per abitante è stata 475 chili l’anno. Arzachena è il Comune che ne produce di più (mille chili) in rapporto alla popolazione. Nella differenziata, gli scarti alimentari superano il 38 per cento del totale, poi carta, vetro e plastica. Per chiudere con la Tari: 200 euro l’anno in media per abitante.