La Nuova Sardegna

I retroscena

La Fondazione San Pietro e quell'immobile con un’ipoteca da 740 mila euro

La Fondazione San Pietro e quell'immobile con un’ipoteca da 740 mila euro

Il ruolo di Giuliano Guida, volto noto di alcune tv nazionali, vecchio proprietario dello stabile. La vicenda è riemersa in seguito alla polemica sull'emendamento anonimo in Regione destinato alla Fondazione nuorese

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Nuoro «Siamo delusi, probabilmente siamo stati ingenui, ci sentiamo presi in giro», dicono in coro i soci più attivi della fondazione San Pietro. Eppure, a guardare indietro, qualche dubbio avrebbero potuto porselo già al momento della firma dello statuto, il 26 luglio 2019, quando costituirono il loro sodalizio davanti al notaio Enrico Ricetto di Cagliari. Cinque di loro depositarono una quota di duemila euro ciascuno, mentre Donatella Cherchi, socia fondatrice anche lei, mise a disposizione circa un terzo di un proprio stabile a Nuoro – quello che la Regione voleva acquistare per quasi mezzo milione di euro – come sede dell’associazione in comodato d’uso gratuito per 10 anni. Valore dichiarato 23mila euro.

Avrebbe dovuto suscitare qualche dubbio il fatto che Cherchi dichiarava, come è scritto nell’atto notarile, che sul resto dell’immobile in via Mariano d’Arborea gravava un’ipoteca per 740mila euro a favore della Banca di Credito Cooperativo di Cagliari. Dopo aver acquistato l’immobile all’asta giudiziaria del tribunale di Nuoro, infatti, Cherchi aveva chiesto un mutuo di 370mila euro, dando in garanzia l’immobile, da versare direttamente alla società Ant srl con sede a Cagliari. Quest’ultima ha la gestione dell’albergo Miramare in via Roma a Cagliari, boutique hotel incentrato sulla figura di Giuliano Guida Bardi, che tutti a Cagliari e non solo, vista l’ampia pubblicità sulla stampa di settore, gli attribuiscono anche se non figura nell’assetto societario. Sono numerose le sue apparizioni nelle tv nazionali nelle vesti appunto di albergatore. Apparteneva proprio a Guida lo stabile di via Mariano d’Arborea a Nuoro. Ne aveva perso la proprietà dopo averlo ipotecato per un prestito bancario, evidentemente non restituito. C’è però un altro elemento che lega Guida e Cherchi, ed è il caso dello scandalo, nei primi anni duemila, del centro studi Cisi, un ente fantasma che costò alle casse pubbliche la perdita di circa due milioni e mezzo di euro. I due furono condannati in primo grado, con parziale riforma nei successivi gradi di giudizio.

Un legame stretto e duraturo, il loro, se è vero che nel 2011 l’ingegnere incaricato dal tribunale di Nuoro della perizia sull’immobile pignorato a Giuliano Guida, che al momento si trovava all’estero, dovette rivolgersi proprio a Cherchi (su indicazione dello stesso Guida) per poter accedere allo stabile. Donatella Cherchi compare infine nei documenti contabili dell’Ant Srl, società che amministra l’hotel Miramare, come segretario di un’assemblea societaria in cui si certifica un bilancio che, per il 2020, riportava circa 700mila euro di debiti perlopiù con istituti bancari. (p.me.)
 

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