La Nuova Sardegna

8 Marzo

Odio in crescita nei social, le donne sono le più colpite

di Gabriella Grimaldi
Odio in crescita nei social, le donne sono le più colpite

Sardegna isola quasi felice: poche le aggressioni via web

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari. Odio in crescita nei social. Con un triste primato per le donne che sono la “categoria” più colpita. Almeno a giudicare dagli insulti e dalle minacce contenuti nei 630mila tweet analizzati l’anno scorso. L’amara notizia viene fuori dalla Mappa dell’intolleranza 2022, un report, ed è il settimo, realizzato dall’associazione nazionale Vox Diritti in collaborazione con le università di Bari, Milano e Roma e con Giulia Giornaliste, l’associazione con sedi in tutte le regioni che da anni si occupa di analizzare e monitorare il linguaggio nei media nella convinzione che l’affermazione e la tutela di diritti passa anche dalle parole.

«Il quadro emerso dall’indagine _ dice Susi Ronchi, coordinatrice regionale di Giulia Giornaliste Sardegna (nella foto) _ è inquietante. Da gennaio a ottobre 2022 l’analisi di 630mila tweet ha rivelato che il 93 per cento dei messaggi pubblicati nella famosa piattaforma sono negativi. Contengono commenti e giudizi di odio e disprezzo. Un trend in forte crescita se si considera che il report 2021 individuava elementi di questo tipo nel 73 per cento dei casi».

Tra le prime osservazioni degli analisti, inoltre, è che gli utenti della piattaforma Twitter, scelta perché i post sono slegati da algoritmi e altre influenze, sono perlopiù adulti e quindi cade anche l’ipotesi che un comportamento simile sia da addebitare all’immaturità dei ragazzi. Tutto falso. Sono proprio gli adulti a dare il peggiore esempio in un campo che causa conseguenze spaventose. Si è notato infatti che ai maggiori picchi di odio registrati sui social fanno seguito atti concreti nella realtà: «Questa osservazione ci insegna e conferma che la parola istiga l’azione _ aggiunge Ronchi _ e quindi è necessario porre in essere strategie che modifichino i comportamenti degli utenti dei social, per prevenire situazioni negative e di pericolo nella vita di tutti i giorni». Il trend di crescita dell’odio, dunque, è in vorticosa crescita e nel mirino ci sono le donne a cui questi squallidi messaggi sono indirizzati nel 43,21 per cento dei casi. Dopo di loro, a ricevere insulti e minacce, i disabili (34%) e gli omosessuali (9%). Il resto raggruppa “categorie” come ebrei, migranti e musulmani (xenofobia).

Per fortuna c’è anche qualche buona notizia. Nella mappa termografica realizzata dai grafici dell’associazione Vox Diritti, le zone dove si concentra il fenomeno hater sono visualizzate dal bianco al rosso scuro in proporzione alla concentrazione dei messaggi di odio. Ebbene la Sardegna, in quasi tutte i sottogruppi individuati risulta bianca, quindi nessuna presenza (tranne che per gli insulti legati all’antisemitismo in cui risulta rosa) di discorsi e considerazioni d’odio nei confronti delle altre persone.

Giulia Giornaliste Sardegna ha avviato un focus sull’odio social nei confronti delle giornaliste, dei giornalisti e di alcune testate.


 

Primo piano
Il processo

Fotomontaggi porno con il volto di Giorgia Meloni: come è stato individuato il responsabile

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative