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Trasporti/mobilità

Alghero e Olbia viaggiano insieme: nasce la Nord Sardegna Aeroporti

di Andrea Sini
Alghero e Olbia viaggiano insieme: nasce la Nord Sardegna Aeroporti

Geasar e Sogeaal si fondono in un’unica entità per dare vita alla Nsa. I due scali verranno gestiti secondo una logica di sistema e di crescita comune

22 marzo 2023
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Sassari Non chiamatela fusione a freddo, perché non sarebbe di buon auspicio. Non accostatela neppure a un atto di cannibalismo, perché le parti in causa, più che azzannarsi, hanno tutto l’interesse a collaborare e crescere insieme. Per ora è sufficiente l’acronimo Nsa, che sta per Nord Sardegna Aeroporti e rappresenta una piccola grande rivoluzione nel mondo dei trasporti.

La rivoluzione Gli scali di Alghero Fertilia e Olbia (in rigoroso ordine alfabetico, come da comunicato ufficiale) diventano una cosa sola, dal punto di vista della proprietà, della gestione e degli obiettivi. Tra lunedì e la giornata di ieri, i consigli di amministrazione di Geasar e Sogeaal hanno intrapreso il primo passo ufficiale verso la fusione delle due realtà industriali, che attualmente gestiscono rispettivamente l’aeroporto Costa Smeralda di Olbia e il Riviera del Corallo di Alghero-Fertilia. Mancano ancora vari passaggi tecnici, comprese la scelta della sede e la perizia da parte del tribunale su conti, proprietà e personale in carico, ma ormai la nuova entità è in fase di rullaggio e nel giro di qualche mese potrà definitivamente decollare.

Obiettivi comuni Due aeroporti, una sola guida, una sola strategia. Di fatto, un salto nel futuro per due realtà molto diverse tra loro. Dominus dell’operazione la società F2i SGR (partecipata anche dalla Fondazione di Sardegna), che gestisce F2i Ligantia SpA, a sua volta detentrice della maggioranza delle quote di Geasar e Sogeaal. «L’operazione di integrazione – si legge nella nota ufficiale diffusa ieri – ha lo scopo di valorizzare la complementarità degli scali, in un’ottica di pianificazione integrata di attività, servizi e investimenti, favorendo lo sviluppo e la creazione di ricchezza per l’intero territorio del Centro-Nord Sardegna, in termini di occupazione, turismo, PIL, benessere sociale e sostenibilità ambientale».

Una logica di sistema Attualmente i due aeroporti del nord Sardegna arrivano insieme a un totale di 4,7 milioni di passeggeri. Per arrivare all’obiettivo dichiarato di 7 milioni entro il 2030, Nsa ha pianificato «ingenti investimenti infrastrutturali in entrambi gli scali, relativi a sviluppo, di capacità, sicurezza, sostenibilità e innovazione, e funzionali alla crescita attesa del traffico e delle attività commerciali». Una logica di sistema che si basa su «strategie operative e commerciali finalizzate all’utilizzo ottimale delle infrastrutture e a un’offerta di servizi aeroportuali di qualità».

Rotta su Cagliari In termini generali l’operazione viene portata avanti in maniera decisa, ma tutto sommato in punta di piedi. Da questo punto di vista la priorità è evitare che la fusione venga percepita da uno dei due territori come cannibalizzazione da parte dell’altro. In particolare del Nord est nei confronti del Nord ovest. Non a caso la scelta della sede della nuova società non è stata ancora comunicata. In realtà il piano si inserisce in un quadro ben più ampio, nel quale l’obiettivo finale è l’acquisizione anche dello scalo di Cagliari-Elmas. Che non viene nominato nel comunicato, ma evocato apertamente. «La nascita di Nord Sardegna Aeroporti anticipa e prepara la strada per l’auspicata creazione di un unico polo industriale dei tre aeroporti sardi, volta a rafforzare la connettività nazionale e internazionale dell’Isola a beneficio dei suoi residenti e del sistema economico locale».

Regione alla finestra L’assessore ai Trasporti Antonio Moro si dichiara «non contrario pregiudizialmente all’operazione», sottolineando però come «il percorso va condiviso con la politica e il territorio, ai quali vanno spiegate nei dettagli le finalità e tutti i passaggi». Nei fatti l’assetto azionario non subirà scossoni particolari, ricalcando – con identiche proporzioni – quello di Geasar e Sogeaal. E dunque, con la maggioranza del capitale in mano a F2i Ligantia SpA, e quote di minoranza detenute da istituzioni pubbliche locali rappresentate dalla Regione e dalle Camere di Commercio di Sassari e di Nuoro.


 

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