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Uniss – Medicina

La rivoluzione della ricerca

La rivoluzione della ricerca

Laboratorio interdisciplinare, apparecchiature d’avanguardia

03 settembre 2023
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I docenti del Dipartimento (107, di cui 26 professori ordinari, 46 associati e 35 ricercatori) afferiscono a 37 discipline (settori scientifico-disciplinari) e sono impegnati oltre che nell’attività didattica, anche nella ricerca e, per quanto riguarda le discipline medico-chirurgiche, nelle attività assistenziali. La ricerca dipartimentale è estremamente articolata e, sebbene condotta localmente, è inserita in una fitta rete di relazioni nazionali ed internazionali coordinata dalle società scientifiche; questo aspetto consente, assieme ai continui scambi con la partecipazione e l’organizzazione di convegni e congressi, di contribuire a filoni di ricerca attuali ed innovativi per offrire un’eccellente ricaduta assistenziale (preventiva, diagnostica e terapeutica) al territorio. Dovendo sinteticamente riassumere la ricerca dipartimentale, potremmo definirla “longitudinale”; infatti, spazia dalla ricerca preclinica agli studi clinici sperimentali ed osservazionali. Sul versante della ricerca preclinica (farmaceutica, fisiopatologica e farmacologica), le tematiche di ricerca si concentrano sulla progettazione sintesi e caratterizzazione di molecole ad azione farmacologica, allo sviluppo di innovativi sistemi di veicolazione dei farmaci sino agli studi di interazione farmaco-recettore (in silico). La sperimentazione preclinica, particolarmente orientata allo studio delle patologie cronico-degenerative e oncologiche, si avvale di diversi laboratori e apparecchiature all’avanguardia. In alcuni casi l’innovazione porta all’utilizzo di nanotecnologie per lo sviluppo di sistemi diagnostici innovativi (nanobiosensori) o nanoparticelle “intelligenti” che possono contribuire alla diagnosi della neoplasia e veicolare allo stesso tempo il farmaco chemioterapico direttamente sulla superficie di cellule tumorali (teranostica). I docenti di area medica sono impegnati in tematiche di ricerca spesso legate alle patologie del territorio (autoimmuni, cronico-degenerative e oncologiche) ma anche in ricerche mirate allo studio dell’invecchiamento “in salute” della popolazione basate su caratterizzazioni genetiche, sull’alimentazione e sullo stile di vita. Per promuovere l’integrazione tra le discipline precliniche e cliniche, il dipartimento si doterà, a breve, di un laboratorio interdisciplinare attrezzato con apparecchiature scientifiche all’avanguardia che consentiranno la progettazione di studi interdisciplinari e di competere per l’acquisizione di fondi di ricerca a livello europeo. I docenti delle discipline chirurgiche, microchirurgiche e anestesiologiche sono costantemente impegnati nel seguire e portare in sala operatoria l’innovazione tecnologica che procede a ritmi sempre più rapidi, non solo in termini di tecniche e procedure, ma anche con l’introduzione della robotica e dello sviluppo di nuove capacità interventistiche neppure immaginabili qualche decennio addietro. Anche gli studi legati all’epidemiologia e alla medicina preventiva contribuiscono al progredire delle conoscenze che si sono dimostrate indispensabili durante la pandemia e consentono il controllo delle infezioni attraverso lo studio dei vaccini, delle infezioni ospedaliere ed evidenziare e arginare le resistenze agli antibiotici. Le discipline della diagnostica per immagini (radiologia, medicina nucleare e radioterapia), oltre a dare un contributo insostituibile alla diagnostica clinica, studiano e mettono a punto innovativi protocolli diagnostici basati su nuovi radiofarmaci e mezzi di contrasto e nuove procedure radioterapeutiche. La radiologia interventistica consente inoltre di realizzare delle procedure terapeutiche, ad esempio a carico della colonna vertebrale, innovative e con tempi di recupero rapidissimi per i pazienti. La ricerca medica è inscindibile dall’assistenza che quotidianamente e continuativamente viene fornita ai pazienti e dalla formazione degli studenti. La complessità di gestione delle strutture e la limitata possibilità che il personale sanitario in formazione ha di interagire direttamente con i pazienti, ha portato il dipartimento a progettare un laboratorio di simulazione all’avanguardia in Italia che consentirà la formazione avanzata degli studenti e l’aggiornamento dei professionisti delle professioni sanitarie. La ricerca non è fatta solamente dai docenti e dagli studenti, ma anche dal personale tecnico-amministrativo e bibliotecario del dipartimento che da sempre dà un contributo fondamentale all’organizzazione e alla realizzazione dei progetti di ricerca. Tra i progetti che negli ultimi anni vedono impegnati i docenti del dipartimento, non possiamo non ricordare gli studi inquadrati nella Missione 6 del PNRR (salute). Tra questi spicca per importanza il progetto di Telemedicina e.INS fortemente voluto dal Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, il Prof. Gavino Mariotti. Il progetto declina al meglio il Piano Nazionale per la Telemedicina (PNT) attraverso la valorizzazione di chi opera a contatto dei pazienti nel territorio (medici di medicina generale, farmacisti, infermieri di comunità) e mettendoli in rete con gli specialisti operanti in contesti ospedalieri. Questo approccio, che sfrutta i vantaggi della transizione digitale, consentirà non solo di intervenire con teleconsulenze in modo rapido e capillare, ma anche di convogliare dal territorio verso l’ospedale (HUB) una mole impressionante di dati da utilizzare a scopo diagnostico e terapeutico. Questi dati, “big data”, rappresenteranno la galassia di informazioni sulle quali un’intelligenza artificiale aiuterà i clinici nella selezione delle informazioni utili per la pratica clinica. Questa rivoluzione della Medicina è già in atto ed il Dipartimento è pronto a raccogliere la sfida e garantire la formazione adeguata delle nuove generazioni di operatori sanitari, ma anche a contribuire all’aggiornamento delle vecchie.
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