La Nuova Sardegna

Trasporti

Caro voli: salta il tetto sui prezzi, resta legale la pratica del "dinamic pricing"

di Salvatore Santoni
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Il governo ci ripensa dopo la minaccia di tagliare le tratte da parte di Ryanair. L’annuncio del ministro delle Imprese Urso: «Rafforziamo le autorità di garanzia»

20 settembre 2023
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Sassari Ryanair mette il governo al tappeto. Dopo la presa di posizione della compagnia aerea irlandese, che aveva minacciato di tagliare i voli per la Sardegna, l’esecutivo ha presentato un emendamento per “annacquare” il decreto Asset: non sarà imposto un prezzo massimo ai biglietti e resterà legale la pratica del “dynamic pricing”.

La conferma della modifica della norma è arrivata dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. «Abbiamo proposto una revisione della normativa – ha spiegato – perché qualcuno aveva erroneamente interpretato quell’indicazione come un tetto alla tariffa; non era così e nei miglioramenti apportati in tre diverse direzioni abbiamo dato più poteri alle autorità competenti, Antitrust e Autorità dei trasporti, per creare le condizioni di mercato più competitive e trasparenti e tutelare al meglio gli utenti».

La modifica della linea del governo è arrivata all’indomani del tavolo al Mimit di giovedì scorso e le minacce sul taglio delle rotte e sull’aumento dei prezzi da parte di Ryanair e easyJet. Nella nuova formulazione, il decreto si limiterà a rafforzare i poteri dell’Antitrust, che già oggi tutela i consumatori e osteggia gli abusi di posizione dominante delle aziende. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato potrà avviare un procedimento contro i vettori se il prezzo dei biglietti salirà del 200 per cento (o più) lungo le rotte per le isole, in coincidenza con disastri naturali e nei periodi di vacanza.

Le correzioni che il governo intende apportare al decreto in conversione in Senato hanno innescato un piccolo giallo nelle stanze di Palazzo Madama. Sì, perché lanci di agenzia e interviste a parte, del testo del sub emendamento con il quale il governo emenda sé stesso ancora non c’è traccia. «Non esiste ufficialmente – spiega la senatrice del M5s, Sabrina Licheri, componente della commissione Industria –. Il governo ha preso gusto a fare provvedimenti pubblicitari: esce prima la notizia che non il testo. Questo modus operandi è un insulto al Parlamento e alle istituzioni tutte».

«Si parla di prezzo medio – aggiunge Licheri – senza identificare quale sia il parametro temporale da tenere in considerazione. Poniamo il caso che venga ridotta l’offerta di voli, come è già successo, facendo aumentare di conseguenza la tariffa media da 100 a 150 euro. In questo caso, stando alla scrittura della norma, un biglietto da 300 euro non sarebbe più un prezzo “eccessivo” in quanto non supera del 200 percento la tariffa media praticata. Cosa ancora più importante, questo provvedimento non parla di continuità territoriale, il caro voli si riferisce ai voli per lo più turistici, dei sardi non interessa a nessuno. A riguardo, ho presentato un emendamento per richiedere che la continuità territoriale sia riconosciuta non solo ai residenti, ma anche ai nativi e alle loro famiglie perché un sardo emigrato non può pagare 300 euro di biglietto per tornare a casa».

Critiche contro il governo anche da parte del Partito democratico. «A suo tempo avevamo manifestato la preoccupazione che qualsiasi intervento, su questo tema, non concordato con l’unione europea rischiava l’insuccesso – ha commentato il deputato Pd, Silvio Lai –. Contro l’arroganza di Ryanair non si può essere né velleitari né dilettanti allo sbaraglio. Allo strapotere delle compagnie aeree occorre porre un limite ma predisponendo norme a tutela dei passeggeri e dei cittadini che superino il vaglio della concorrenza senza cedere a proclami populisti, inutili e demagogici che durano il soffio di una estate».


 

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