La Nuova Sardegna

Caro spesa

Il parere del nutrizionista: «Con il cibo scadente ci ammaliamo di più. Attenzione ai bambini»

di Silvia Sanna
Luca Naitana nutrizionista
Luca Naitana nutrizionista

Sassari, Luca Naitana: «Più legumi e verdure»

11 ottobre 2023
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Sassari Mangiare bene è la prima cura contro molte malattie, perché un’alimentazione sana e di qualità riduce il rischio di sviluppare gravi patologie: «Cardiovascolari ma anche neurodegenerative come il Parkinson, per non parlare dell’obesità infantile, con l’Italia salita sino al terzo posto in Europa per incidenza. Purtroppo i rincari dei generi alimentari incidono nelle scelte, spingendo chi non ha la possibilità di spendere determinate cifre a ripiegare su cibo di scarsa qualità».

Luca Naitana, 53 anni, medico nutrizionista toscano figlio di padre sardo «di Fertilia», responsabile area nutrizione della Sampdoria Calcio, racconta la preoccupazione di molti suoi pazienti di fronte agli scaffali dei supermercati: «Mi dicono di non riuscire a seguire più la tabella alimentare: il prezzo di alcuni alimenti è lievitato tantissimo – basta guardare come è rincarato l’olio extravergine d’oliva – ma il loro potere d’acquisto è calato vertiginosamente perché gli stipendi sono rimasti gli stessi. Le prime cose che spariscono dal carrello sono la carne e il pesce, sostituite da surrogati pieni di conservanti, le classiche scatolette, oppure da carne di bassa qualità o di provenienza dubbia. È sbagliato e pericoloso per la salute. Ai pazienti ricordo che il nostro corpo è come un giardino: se lo curi cresceranno le rose, se lo tratti male sarà infestato dalle erbacce».

Perché il cibo non deve essere considerato come un semplice nutrimento, ma anche come un’arma per prevenire le malattie. «Diverse componenti del cibo sono fondamentali per la composizione del microbiota intestinale che deve essere mantenuto in equilibrio: un microbiota debole può favorire tante patologie. I batteri buoni contrastano le infiammazioni, quelli cattivi rendono la parete intestinale maggiormente permeabile e dunque vulnerabile. Una alimentazione sana è fondamentale per evitare che i batteri cattivi prendano il sopravvento. Per questo è necessario scegliere cibo di qualità o sue valide alternative. In questo periodo di rincari, il mio invito è di rivedere le proprie abitudini alimentari per continuare a salvaguardare la propria salute».

Nella consapevolezza che se tra due prodotti uno costa infinitamente meno, c’è quasi sempre una ragione. «Faccio l’esempio della pasta, uno dei prodotti il cui prezzo è cresciuto di più – dice Naitana –. Se non è possibile continuare ad acquistare quella che garantisce una certa qualità, è meglio rinunciare: optare per un altro tipo che costa molto meno è sconsigliatissimo perché il grano potrebbe essere scadente, lavorato con poca attenzione, magari mal conservato. È preferibile sostituire la pasta con altro, per esempio con cereali a chicco o con legumi, che fanno benissimo alla salute e che al contrario di altri prodotti non hanno subito aumenti considerevoli. Stesso discorso per l’olio: se il prezzo medio al litro è intorno ai 10 euro, quello che viene proposto a 5 certamente nasconde qualche insidia, non sarà extravergine al 100%. Leggo anche che alcuni supermercati propongono “condimenti” a base di olio a prezzo ribassato per attirare la clientela: giriamo al largo, perché sono prodotti che giocano con le parole per confondere e sono stracarichi di grassi saturi».

E per quanto riguarda la carne e il pesce «è preferibile mangiarli meno di frequente ma stando attenti alla qualità, uno o due volte alla settimana invece di quattro, ma scegliendo sempre prodotti buoni». Un discorso a parte va fatto per i bambini, tra i principali consumatori del cosiddetto cibo “spazzatura”: «Dovremmo dare loro quello che le nostre mamme e nonne davano a noi. No alle merendine piene di conservanti, alle bibite zuccherate, sì al pane con pomodoro, un filo d’olio e un pizzico di sale. E dovremmo abituarli a mangiare sempre la frutta e la verdura, le minestre di legumi, i minestroni . Cibi sani, al contrario di quelli che oggi vanno per la maggiore e creano “dipendenza”: a hot-dog e patatine fritte è meglio darci un taglio».

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