La Nuova Sardegna

Una città e le sue storie
Una città e le sue storie – Sassari

Il primo testo legislativo in lingua sarda

di Davide Pinna
Il primo testo legislativo in lingua sarda

Il documento più antico sono gli Statuti di Sassari, contenuti in un codice del 1316

20 novembre 2023
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Sassari Lo storico Antonello Mattone li ha definiti «la base dell’identità storica della città». Ma il valore degli Statuti di Sassari va oltre la cinta muraria che nel Medioevo chiudeva la città perché, come ricorda anche Gian Giacomo Ortu in un articolo comparso sulla Nuova nel 2021, «si tratta del primo testo legislativo in volgare sardo e perciò destinato a fungere da modello in Sardegna per altri statuti, come quello di Castelgenovese (oggi Castelsardo, ndr) del 1335 e della stessa Carta de Logu del Giudicato di Arborea, del 1392». La copia più antica del testo è conservata proprio all’Archivio Storico Comunale e risale al 1316. È redatta in volgare sardo, in una variante che alle orecchie contemporanea suonerebbe molto vicina a quella logudorese. «Era fondamentale, perché gli statuti venissero compresi facilmente, che accanto alla copia in latino, ne esistesse una in sardo, che doveva stare a disposizione di tutti nel palazzo del governo cittadino» spiega la direttrice dell’Archivio Storico Comunale Carla Merella.

Si trattava di un vero e proprio codice legislativo, che regolava i più vari aspetti della vita della città. Non è il testo legislativo più vecchio dell’isola, perché i Brevi di Cagliari e Villa di Chiesa (oggi Iglesias, ndr) sono precedenti, ma quelli erano redatti in volgare toscano. Questi, in sardo, oltre che in latino, a testimoniare la natura autoctona della formazione urbana sassarese. Tra le varie norme, è presente anche una che ordina «de no isforthare sas feminas», di non violentare le donne.

Una legge che può sembrare illuminata, per i tempi, ma che racconta anche di una cultura in cui la violenza sessuale è ancora considerata un reato contro la società e non contro la vittima: se era una serva, la pena era di 10 lire di multa, se era una donna libera di 100, se era una donna libera sposata, allora la condanna era la morte. Attualmente, è in corso un progetto che vede l’Archivio e l’Università di Sassari impegnati per lo studio degli Statuti e la redazione di un’edizione critica de dei codici sardo e latino che potrà dare, finalmente, una visione scientifica complessiva del documento. 

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