La Nuova Sardegna

Il ricorso

Collegato alla finanziaria: ecco l’atto d’accusa del Governo

di Umberto Aime
Collegato alla finanziaria: ecco l’atto d’accusa del Governo

Sono una ventina gli articoli impugnati davanti alla Corte costituzionale. Dalle nuove Province all’urbanistica, dalla sanità al Corpo forestale fino agli usi civici

20 dicembre 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Cagliari Gli articoli del collegato alla Finanziaria 2023 impugnati dal Governo sono una ventina su 162. Sembrano pochi, ma riguardano tutti temi fondamentali nei rapporti sempre molto complicati fra lo Stato e la Regione: dalle Province alla sanità, dall’urbanistica all’ambiente, dagli usi civici all’energia. Secondo Palazzo Chigi, in «ognuno degli articoli contestati è palese l’incostituzionalità, perché – testuale – «la Regione ha invaso le competenze dello Stato, andando oltre i limiti previsti dallo Statuto speciale e dalla stessa Costituzione». Ecco il dettaglio.

Province È la seconda volta che il Governo impugna la riforma e sempre per lo stesso motivo: «La mancata previsione di un referendum con cui i Comuni e le popolazioni devono poter scegliere se aderire o meno ai nuovi enti territoriali». Palazzo Chigi aveva già sollevato il caso, qualche mese fa, ma allora la Corte costituzionale aveva respinto il ricorso, ritenendolo troppo generico. Ora questa nuova contestazione, stavolta molto più argomentata, potrebbe ribloccare la riforma, approvata nel 2021, ma mai entrata in vigore. E infatti le vecchie Province (Sassari-Gallura, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna) sono ancora commissariate. Così come le quattro regionali (Nord-Est, Ogliastra, Sulcis-Iglesiente e Medio Campidano) e le due Città metropolitane di Sassari, destinata a prendere il posto della Provincia, e di Cagliari, allargata da 17 a 72 Comuni, sono rimaste solo sulla carta.

Urbanistica e Piano casa Il ricorso del Governo è contro l’utilizzo di tetti, terrazze e pilotis per uso abitativo, l’aumento di metri cubi nelle case abitate dai portatori di handicap, le verande e le tettoie montate d’estate negli alberghi per 240 giorni (il limite nazionale è 180), gli ampliamenti concessi anche nelle abitazioni abusive, la sistemazione di pergole nei loggiati, la demolizione e ricostruzione di edifici nei 300 metri dal mare e infine la sanatoria del borgo di pescatori a Marceddì, perché è «illegittima una legge che riguardi uno specifico territorio». Però, va sottolineato, alcuni di questi articoli ora contestati dal governo Meloni sono stati già corretti (sottotetti e pergole) nella Variazione di bilancio approvata a novembre e di conseguenza buona parte dei ricorsi sull’urbanistica potrebbero decadere.

Sanità Alla Regione il Governo contesta che sia la Giunta a nominare il commissario liquidatore dell’Ats e anche i direttori sanitari e quelli amministrativi delle Asl, perché «esistono elenchi nazionali e regionali dei manager abilitati e a quelli l’organismo politico può e deve fare riferimento nel momento in cui indica la rosa dei nominabili». Poi è contestato anche l’aumento delle tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive e il trattamento accessorio – cioè gli straordinari – ai medici ospedalieri (100 euro lordi) e agli infermieri (60 euro). L’aumento era stato deciso dalla Regione per far fronte alla carenza di personale, ma è illegittimo – sempre secondo il Governo – perché «aumenterebbe la spesa sanitaria di 70 milioni, mettendola di fatto fuori dalle regole della buona amministrazione».

Usi civici ed energia Il ricorso contesta alla Regione la possibilità di espropriare gli usi civici per installare impianti destinati alla produzione di energia rinnovabile. Allo stesso tempo, sempre secondo il Governo, «non può essere demandato ai Comuni il via libera sui territori in cui potranno essere installati gli stessi impianti». Il motivo? «Tutela dell’ambiente e produzione energetica sono prerogative dello Stato». Infine, è contestato anche il tavolo tecnico della Regione per la riforma degli usi civici, perché «non è previsto il coinvolgimento dello Stato e quindi viene meno la leale collaborazione fra le istituzioni».

Corpo forestale Secondo il Governo sono illegittimi gli articoli con cui agli agenti del Corpo forestale regionale è riconosciuto anche lo status di polizia giudiziaria per indagare sugli incendi e quelli con cui allo stesso Corpo sono trasferite alcune delle competenze che erano già in carico al Corpo forestale nazionale, oggi soppresso, e passate ai carabinieri. Perché? «Perché l’ordine e la sicurezza pubblica sono competenza esclusiva dello Stato».

Ambiente e caccia È incostituzionale – si legge nel ricorso – che la Regione abbia concesso un proroga fino al 2024 ai proprietari delle piccole dighe costruite senza licenza per mettersi in regola Così come le bonifiche ambientali, anche se in aree limitate, non possono essere demandate ai Comuni. Infine, per quanto riguarda la caccia alla tortora selvatica il calendario venatorio della Regione prevede la data d’apertura, il primo settembre, ma non quella di chiusura.

Levata di scudi Il collegato alla Finanziaria è la 19esima legge regionale impugnata dal Governo dal 2019, anno d’inizio della legislatura. Rispetto al conteggio pubblicato sulla Nuova di martedì, mancavano all’appello le ultime tre impugnate all’inizio dell’anno. Le opposizioni in Consiglio regionale e non solo hanno denunciato l’ennesima figuraccia della maggioranza di centrodestra al governo della Regione. A sottolineare il record sono stati Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti), Alessandro Solinas (Cinque stelle), Laura Caddeo (Alleanza Rossoverdi) e Alessandra Todde, candidata alla presidenza della Regione per il Campo largo.

In Primo Piano
La grande sete

Siccità, è emergenza totale. Ambrogio Guiso: «Prepariamoci alle autobotti»

di Paolo Ardovino

La grande sete

Allarme siccità in Sardegna, la situazione del Flumendosa è disastrosa: le immagini sono impressionanti

Le nostre iniziative