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Luca Columbu, così il nomade digitale di Ollolai vive tra New York e la Barbagia

di Luciano Piras

	Luca Columbu nel suo studio a Ollolai
Luca Columbu nel suo studio a Ollolai

Fisico informatico, lancia la nuova applicazione “Cade”. Dalle Superiori a Gavoi al lavoro negli Usa passando per gli studi con Parisi

04 gennaio 2024
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Inviato a Ollolai Tira aria fresca a Ollolai. Fresca e nuova. Luca Columbu lavora davanti alla finestra. Fa una breve pausa: guarda come stanno andando i download di “Cade” (si pronuncia “Keiid”), la sua app dedicata alla letteratura. Poi riprende a battere sulla tastiera di un MacBook Pro, wi-fi a tutto spiano, webcam sempre connessa con il resto del mondo. Usa e Asia sono qui intorno. Il cuore della Barbagia batte forte. Il regno di Ospitone guarda lontano: la tecnologia ha eliminato ogni confine, abbattuto ogni lacana che stava lì a spartire le terre. Non ci sono più tancas serradas a muru. «Per diversi mesi dell’anno lavoro qui da Ollolai, in remoto» racconta Columbu nel suo studio affacciato su piazza Marconi.

Nomade digitale classe 1979, fisico informatico, ollolaese fino al midollo ma di casa anche a New York, è lui che sta dando una mano a portare avanti il progetto “Work from Ollolai”, a “new program” voluto dal Comune delle case a un euro guidato dal fratello sindaco, Francesco Columbu, dal 2020 al timone di questo paese di 1.200 residenti. «Are you interested in working remotely from the beautiful Sardinia, Italy, for just 1€?» recita lo slogan. «Sei interessato a lavorare da remoto dalla bellissima Sardegna, in Italia, al costo di appena 1 euro?». Ollolai è la soluzione. Ti trasferisci a Ollolai, lavori in smart con il resto del mondo, e Ollolai ti trova un appartamento a costo politico: un euro, appunto, poco più di un dollaro al mese. Sono già 10mila le richieste presentate. Per ora solo una ragazza americana ha avuto la fortuna di cogliere l’opportunità, ma è ancora tutto in divenire, c’è tanto da fare... «È un progetto davvero interessante e innovativo» sentenzia Luca Columbu. La sua esperienza senza frontiere è stata determinante, da queste parti. Lui, del resto, è abituato a fare la spola tra Continenti: oggi è in Barbagia, domani sarà in Florida.

«A New York, per un po’ ho vissuto a Brooklyn, nel quartiere di Williamsburg, poi nel Lower East Side a Manhattan. Da quest’anno vivo anche a Miami» racconta come se stesse parlando di Gavoi o di Olzai. Nel Paese a stelle e strisce lavora per una compagnia hi-tech, la Infor, una multinazionale leader globale in prodotti software cloud aziendali per imprese di mercati specifici.

Il settore dell’informatica La Infor è un competitor di colossi come la texana Oracle o l’europea Sap. «La Infor ha il suo quartier generale a New York ma ha sedi in tutto il mondo per un totale di 20mila dipendenti. Ora sono a capo di una squadra di programmatori, il mio team è distribuito negli Stati Uniti e in Asia. Collaboriamo con diversi gruppi sparsi un po’ ovunque tra Usa, Europa e Asia» spiega Luca Columbu. È da questo vivaio così dinamico e sconfinato che il 44enne barbaricino ha lanciato la sua nuova creatura, «concepita nel tempo libero» sottolinea: “Cade”, per ora si trova soltanto sull’AppStore, carcando “Cade stories”, disponibile per iPhone, iPod touch e Mac. Cinque le lingue supportate: english, french, italian, japanese, korean. Appena possibile sarà a disposizione anche per sistemi operativi Android.

«È un’app dedicata alla letteratura, dove gli scrittori possono creare storie brevissime, di massimo 500 parole» spiega l’inventore. «Queste storie vengono poi lette in modo simile alle “Storie” su Instagram, con un semplice tocco, mentre si passa da una storia all’altra, proprio come si fa con i video su TikTok, scorrendo verso l’alto o in basso sullo schermo». Un tipo di contenuto letterario verticale, appositamente progettato per dispositivi mobili, dunque per interazioni rapide e frequenti durante tutto l’arco della giornata, in fila al supermarket o in metropolitana, ovunque insomma. «Se vi piace scrivere – è l’invito lanciato da Columbu –, vi sentite in grado di comporre una storia completa, con un inizio e una fine, utilizzando solamente 500 parole? Questa è la sfida, aperta a tutti».

Gli studi e la formazione Una bella sfida per scrittori professionisti, che possono approfittarne per divertirsi, e per scrittori dilettanti, che possono mettersi in gioco per migliorare stile e forma. «Mi piace costruire comunità» racconta questo ex ragazzo cresciuto a Ollolai fino alla maturità. Diploma all’Istituto tecnico commerciale e per geometri “Carmelo Floris” di Gavoi. Poi laurea in Fisica alla Sapienza di Roma.

Vicino al Premio Nobel «Sono stato fortunato ad aver studiato in un centro di eccellenza di livello internazionale e di aver conosciuto e studiato con personalità come il professor Giorgio Parisi (Premio Nobel per la Fisica nel 2021, ndr) e i suoi collaboratori, il professor Enzo Marinari e il suo gruppo alla mia tesi di laurea e a un lavoro che abbiamo pubblicato successivamente, il professor Miguel Virasoro, e altri che sono ormai parte della storia della Fisica». Un dottorato, ancora. Luca Columbu aveva davanti a sé la strada aperta verso la carriera accademica. Invece si è dedicato anima e corpo all’informatica, simulazioni, linguaggi di programmazione. Ma il passo decisivo è stato una vacanza negli Usa, fatale. «Mi sono subito innamorato degli States» confessa. Tornato in Italia, ha così ripreso il Boing 777 per riapprodare in America con il famoso programma Master & Back, a New York, dove ha continuato a studiare Computer scienze alla Pace University. «Durante il master sono stato contattato per uno stage in un’azienda di informatica e sono stato assunto». Tra un turno di lavoro e un altro, Luca Columbu ha messo su, insieme a un suo collega, l’applicazione “Crowdbeacon”, lanciata nel 2011, «una delle prime app per iPhone per mandare domande al pubblico». Un’app geolocalizzata che ha attirato le attenzioni di grandi giornali come The New York Times ed emittenti televisive all-news come la Cnn. Amante dei classici ma anche della fantascienza, dei romanzi ma anche della saggistica, Columbu non poteva non pensare alle nuove frontiere della letteratura. Ecco come è nata “Cade”, che in american english sta a significare che “si legge in un batter d’occhio”. «Sia chiaro: chi vuole, prossimamente potrà scrivere anche in sardo» chiude guardando il cielo limpido e il verde vivo oltre la finestra che guarda su Ollolai.

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