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Alessandra Zedda resta in campo: «Il centrodestra è confuso, io voglio un ruolo guida»

di Luigi Soriga
Alessandra Zedda resta in campo: «Il centrodestra è confuso, io voglio un ruolo guida»

La scelta è di correre con “Anima di Sardegna”

05 gennaio 2024
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Sassari Non ci sta a vestire il ruolo di comparsa. In queste elezioni Alessandra Zedda vuole far valere il suo peso politico. Lo fa a costo di rompere col proprio partito, Forza Italia, o di indebolire la coalizione di centrodestra.

«Voglio un ruolo guida per la Sardegna», dice, il che tradotto potrebbe significare tre scenari: candidatura a presidente della Regione. Un posto in Parlamento. La candidatura a sindaco di Cagliari alle amministrative di giugno.

Perché ha scelto di correre da sola?

«Non si può accettare tutto. C’era una situazione di stallo, la coalizione non si decideva a scegliere. Anche il mio partito ha messo in campo tre ipotesi, e questo per me vuol dire non avere le idee chiare. Capisco che c’è un quadro complesso, che bisogna considerare gli equilibri con le altre regioni, ma per me quello che conta è il bene della Sardegna, al di là delle indicazioni dei partiti. Io ho provato a dialogare e a fare la mia proposta ai direttivi nazionali. Poi è arrivato il sostegno delle associazioni, dei civici, dei vari settori della società, ed è nata “Anima della Sardegna”. Ho deciso di scendere in campo, e per ora ci resto».

Truzzu non la convince?

«Non ho niente di personale né con lui e né con Solinas. Mi rendo conto però che nel centrodestra questa grande coesione non c’è. Lega e Psd’Az non sono affatto entusiasti della candidatura di Truzzu. Vedo tanta confusione. Resto convinta che la proposta di una donna nel ruolo di governatrice possa essere una scelta giusta e vincente».

Ma anche senza la ratifica da Roma, Truzzu è la scelta definitiva. Lei a questo punto che fa?

«Aspetto che Truzzu mi chiami e, se mi convince, vedremo insieme il da farsi. Il centrodestra rimane il mio habitat politico, non voglio remare contro».

C’è chi dice che lei stia alzando il tiro e mostrando i muscoli in vista delle amministrative a Cagliari. È così?

«Ribadisco: sono consapevole di avere un mio seguito e un mio peso specifico. In questi anni mi hanno sempre detto di essere adatta a tutto: alla presidenza della regione, al Parlamento... questo però a parole. Nei fatti non è mai andata così. Io ho lavorato tanto per la Sardegna, e voglio un ruolo guida. Per quanto riguarda Cagliari, è una città che io amo profondamente».

Il coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci, parla di suicidio politico e le chiede un passo indietro.

«Con Cappellacci c’è un rapporto di grande stima. Ma a questo giro ho preferito non comunicare le mie scelte nè a lui e nè al partito. Ho agito di cuore».

Lascerà Forza Italia?

«Deciderò dopo che sarà definitivo il candidato presidente».

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