La Nuova Sardegna

Anche i campioni europei di un altro seguitissimo sport, il beach soccer, hanno scelto Alghero. Il motivo? «Perché ci sono le condizioni ideali: la location, l’aspetto logistico, la vicinanza con l’aeroporto, la disponibilità dei posti letto. E inoltre Alghero ha una grande esperienza sotto il profilo organizzativo, il Comune si avvale infatti della Fondazione». Una garanzia. Roberto Desini è il vicepresidente vicario del comitato regionale Sardegna (Lega nazionale dilettanti) ed è il coordinatore nazionale del dipartimento beach soccer della Figc. Aggiunge un’ulteriore particolarità che rende Alghero meta eccellente per la kermesse: «C’è una partecipazione di pubblico che non ha eguali nel resto d’Europa».

E mettiamoci anche il fatto che la Riviera del corallo porta pure fortuna: l’Italia, per due volte, con lo sfondo di Capo Caccia ha infatti vinto il titolo europeo. Anche in questo caso, il circuito che si crea ha dimensioni esorbitanti:

«La competizione si è svolta dal 18 settembre al 2 ottobre scorsi – dice Desini – Nella prima settimana si è tenuto il campionato per nazionali, in tutto erano 25 e ciascuna si portava dietro venti persone tra giocatori e dirigenti. Nella seconda si è svolto invece il campionato mondiale per club, con 32 squadre e per ciascuna un gruppo di 15 persone».

C’è poi da aggiungere che «la Fifa delega questi eventi internazionali a una società che conta una ventina di componenti, poi ci sono la Figc, i giornalisti, etc». I conti sono presto fatti, soprattutto in termini di ricadute economiche.

«E anche i risultati sportivi sono stati favorevoli – gioisce Desini – l’Italia ha vinto il titolo europeo, il Napoli il titolo per club e il Cagliari beach soccer femminile ha guadagnato un ottimo terzo posto». L’impressione è che la “piazza” Alghero continuerà a essere gettonatissima. E non solo per una questione scaramantica... (na.co.)

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